Ample Bass 3: i Bassi Elettrici Plugin per Pop, Rock, Metal e Jazz | Recensione
Ample Bass 3 - i Bassi Elettrici Plugin per Pop Rock Metal e Jazz - Recensione

Ample Bass 3: i Bassi Elettrici Plugin per Pop, Rock, Metal e Jazz | Recensione

Ample Sound ha appena aggiornato la sua linea di bassi elettrici plugin.

Trovo che per chi scrive musica su una DAW questi siano tra i migliori bassi, “virtuali” ma non troppo, presenti sul mercato, quindi ho sentito il dovere morale di farteli conoscere 😉

Non è la prima volta che sul blog parlo di strumenti Ample Sound, ho già infatti scritto alcune recensioni, come quella sulla loro chitarra acustica AGM e sul basso acustico ABA.

In questo articolo ti racconto invece di altri 4 modelli rientranti nell’insieme Ample Bass 3, tutti elettrici, adatti a produzioni pop, rock, metal, jazz e sottogeneri.

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Ample Sound – Ample Bass 3

Ample-Bass-3
Ample Bass P

I bassi arrivati alla versione 3 sono tutti emulazioni di veri bassi reali. Più nello specifico sono:

  • ABYAmple Bass Yinyang III: emulazione del Fodera Yin Yang.
  • AMRAmple Metal Ray5 III: emulazione del Music Man StingRay 5.
  • ABJAmple Bass J III: emulazione del Fender Jazz.
  • ABPAmple Bass P III: emulazione del Fender Precision.

Tutti i bassi vivono delle stesse logiche di sviluppo e quindi di funzionamento.

L’interfaccia dei plugin è pressoché identica per ognuno di essi, e si divide in diverse finestre da ciascuna delle quali si accede a funzioni specifiche.

Nell’immagine qua sopra puoi vedere la finestra principale di ABP3, nella quale si possono già scorgere i parametri principali dei virtual instrument.

Questa è però solo la punta dell’iceberg, perché i bassi Ample Sound presentano delle feature che vanno al di là della mera scelta delle articolazioni di esecuzione, integrano infatti tutta una serie di effetti e di sistemi di scrittura e riproduzione che li rendono contemporaneamente complessi e potenzialmente indistinguibili dalla ripresa di un vero bassista.

I Migliori Bassi VSTi?

Ample-Bass-Yin-Yang
Ample Bass Yinyang

Non è semplicemente una domanda provocatoria, davvero penso che al momento non ci siano tante alternative di pari livello sul mercato.

Ti do qualche altro motivo per farlo credere anche a te.

Continuando il percorso sull’interfaccia, entriamo nella seconda tab che apre il pannello Riffer, anche questo aggiornato nell’ultima release.

Riffer è sostanzialmente un sistema per scrivere delle sequenze, alternativo al classico piano roll di una DAW.

Da qui si possono caricare dei pattern pre-impostasti, modificarli o crearne di nuovi partendo da zero. È sicuramente una delle parti più interessanti dei plugin, poiché permette di ricreare in maniera scrupolosa la performance di un musicista in carne e ossa.

Cerco di descrivertelo in poche parole.

Ogni linea orizzontale di quello che potrebbe sembrare a prima vista un pentagramma indica invece una corda dello strumento. Ogni rettangolino colorato indica quindi una determinata nota suonata su quella data corda. Si può di conseguenza scegliere non solo (ovviamente) quali note far suonare al basso, ma anche su quali note eseguirle.

Eh si, perché come ogni buon musicista sa, suonare la stessa nota su due corde differenti crea un timbro diverso.

È possibile poi determinare in che modo dev’essere suonata ogni nota. A corda libera? In palm muting? Slappata? In bending?

Ample-Sound-Bass-Bending

Riguardo al bending si può addirittura editarlo in un riquadro apposito.

Lo vuoi di un tono, un semitono, veloce, lento? Scegli tu!

Scritta la parte, con un drag’n’drop la si trascina su una traccia MIDI o instrument della DAW, ed è pronta per essere riprodotta ed eventualmente rimodificata a piacimento sul piano roll.

Questi sono solo alcuni esempi dei vari modi in cui è possibile personalizzare ogni nota.

Se poi pecchi d’inventiva o creatività hai anche la funzione di creazione automatica.

Scegli la scala, il genere, il numero di note e tiri il dado. In un attimo hai un nuovo pattern.

Ample-Sound-Bass-Riffer-Generator
Ample-Sound-Ample-Metal-Ray-Tab
Ample Metal Ray5

Se invece sei abituato a suonare seguendo le tablature, sui plugin puoi anche caricare, vedere, riprodurre ed esportare i tuoi file tab. Puoi caricare quelli nei formati GP3, GP4, GP5 e GPX, mentre l’esportazione avviene direttamente in MIDI all’interno della DAW.

Ampli, Cabinet ed Effetti

Ample-Sound-Ample-Bass-Amp-Head

Non basta certo un bel suono di partenza e un vasto numero di articolazioni e opzioni a rendere verosimile un basso virtuale.

Quel che manca sono un paio di effetti, ma soprattutto testata e cassa.

Si può scegliere di instradare i bassi su un amplificare e un cabinet, o solo uno dei due.

Gli ampli fra cui scegliere sono 3, mentre i cabinet 4. Su questi ultimi può essere poi simulata una microfonazione singola, doppia o tripla (se si considera anche la ripresa della room).

Ample-Sound-Ample-Bass-Cabinet

Chiudono il quadro 4 effetti che aiutano a plasmare timbricamente e dinamicamente gli strumenti: compressore, equalizzatore, tape echo e riverbero a convoluzione.

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Ample Bass III: in Prova

Avendo già provato in passato alcuni strumenti di Ample Sound ed essendo quelli che ti ho presentato in questo post basati sulle stesse logiche (anche se portate a livelli di usabilità più alti), questi bassi elettrici non sono stati per me una novità assoluta.

Inizio col ribadirti che il suono è di altissima qualità, specialmente se paragonato alla maggior parte delle alternative disponibili.

Sentiti singolarmente in solo potrebbero non essere pienamente soddisfacenti per l’orecchio più smaliziato, ma una volta inseriti in un contesto con altri strumenti diventano dei veri bassi a tutti gli effetti.

Se da un lato le tante funzioni disponibili rendono personalizzabile ogni singola nota, dall’altro questa customizzazione diventa un’arma a doppio taglio.

Se non si interviene minuziosamente su ogni aspetto della partitura, la performance non sempre è sufficientemente verosimile, per cui per far suonare lo strumento come fosse reale bisogna investire parecchio tempo.

Non basta scrivere la parte – le note – ma indicare come ognuna di esse dev’essere suonata, ed aggiungere nei punti giusti tutti i naturali rumori (come dita sulle corde) dovuti all’esecuzione stessa.

Bisogna per forza di cose scendere a compromessi, o un ottimo suono, o immediatezza d’utilizzo. Ample Sound ha scelto la prima strada, anche se devo ammettere che ha fatto grandi passi avanti anche nella seconda.

Riffer è molto efficace nel rendere la scrittura di una parte verosimile. Basta spenderci del tempo e i risultati diventano veramente appaganti.

La possibilità di importare tablature già pronte inoltre fa sì che a prescindere che tu sia un producer / compositore digitale o un musicista, in ogni caso hai un metodo di scrittura vicino alle tue abitudini.

L’unica cosa negativa che mi sento di segnalare è la funzione di randomizzazione che ho menzionato poco fa relativa alla creazione di pattern. Buona l’idea, ma la realizzazione non mi ha convinto granché.

Per il resto, consci della curva di apprendimento e degli iter di utilizzo forse non adatti agli utenti novizi, considero tutti i bassi elettrici Ample Sound degli acquisti da fare a occhi chiusi.

Qua sotto ti lascio le demo ufficiali, cosicché possa sentire tu stesso gli strumenti in azione. Buon ascolto!

Prezzo e Specifiche

I plugin della serie Ample Bass 3 sono utilizzabili in stand-alone o tramite una DAW che supporta i formati VST, AAX o AU, su Windows e macOS.

La versione 3 introduce il supporto ai VST3 e abbandona definitivamente quello agli RTAS e ai 32bit più in generale.

Ogni plugin può essere acquistato singolarmente all’attuale prezzo promozionale di 89$. Per chi possiede la versione precedente l’aggiornamento è invece gratuito.

Per maggiori informazioni visita il sito Ample Sound.

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