Non è la prima volta che scrivo di un prodotto Output, la software house californiana che da qualche anno sforna strumenti virtuali ed effetti al top di categoria.
In questo articolo ti parlo di Analog Strings, l’ultimo strumento rilasciato recentemente, una library per Kontakt basata sul campionamento di strumenti reali, che si presenta come il connubio perfetto tra suoni orchestrali e di sintesi.
Analog Strings è qualcosa di nuovo nel panorama degli strumenti virtuali ibridi, capace di catalizzare in maniera importante il processo creativo di produzione musicale.
Vediamo quindi nel dettaglio le sue funzioni principali, e ovviamente i suoni che può generare.
Output Analog Strings
Quello mostrato nel video qui sopra non è che un piccolo assaggio delle sonorità ottenibili con Analog Strings (video peraltro molto scenico, piuttosto che funzionale a far sentire la varietà di suoni disponibili nella library).
Le logiche di funzionamento sono le ormai classiche della casa, cioè con una duplice modalità di utilizzo, semplificata o approfondita.
Gli ingegneri di Output hanno realizzato un motore audio e un’interfaccia di altissima qualità, non lasciando nulla al caso e rendendo intuitiva e piacevole la modifica dei preset già on-board. Allo stesso modo è garantita la creazione di timbriche a partire da un foglio bianco.
Analog Strings: Interfaccia
Per certi aspetti l’interfaccia ricorda molto quella presente in Substance. Se non per l’estetica quanto meno per la disposizione, il numero e il tipo dei controlli gestibili.
Sicuramente esteticamente è molto accattivante, ma come ben saprai se questo non è il primo articolo del blog che leggi, quello a cui bado maggiormente è la funzionalità, ovvero in che modo i controlli presenti sono resi identificabili e semplici da manipolare.
L’utilizzo di pochi colori dal forte contrasto, di icone e simboli facilmente riconoscibili, fanno sì che anche nello sterminato numero di manopoline e bottoncini da premere non si perda mai l’orientamento.
Esattamente come piace a me, bella e pratica!
Le Macro
Le Macro sono degli slider che pilotano anche più parametri contemporaneamente a scelta fra tutti quelli disponibili (sono quelli che nell’immagine sopra presentano le diciture rhythm, spread, filter, shape).
In base al preset selezionato, le macro assumono di default un ruolo differente, che è possibile comunque modificare a piacimento.
Source Menù
Il source menù è la sezione dalla quale selezionare i generatori sonori.
Si dividono in tre categorie:
- Orchestral – Suoni di archi in diversi tipi di esecuzione (staccato, pizzicato, tremolo ecc.).
- Synths – Una buona varietà di suoni di sintesi, vintage e moderni.
- Creative – Suoni creativi e inusuali, dal sound aggressivo o tendente all’etereo.
A loro volta divisi in tre tipologie:
- One Shot – Suoni di breve durata o con un inviluppo d’attacco marcato.
- Pad – Sonorità adatte alla creazione di tappeti sonori.
- Tape – Loop di vario tipo, completamente adattabili a ogni esigenza.
Il Menù dei Preset
La categorizzazione dei preset è la stessa vista negli altri strumenti di Output, con un sistema di filtri via tag che consente di scremare i preset disponibili in base alle parole chiave selezionate.
A mio giudizio è uno fra i metodi migliori per la selezione dei suoni, molto meglio di dover spulciare le patch una a una in immense liste senza apparente senso logico, così come avviene in purtroppo tanti VSTi.
Gli Effetti


Nella sezione effetti c’è tutto il necessario per le modifiche timbriche, tradizionali e non.
Si ha una buona scelta di processori di segnale, applicabili sia ai singoli layer sia a entrambi contemporaneamente.
Gli effetti dedicati ai layer individualmente sono:
- Filtro
- Equalizzatore
- Distorsore
- Compressore
- Delay
- Riverbero
Gli effetti da usare sull’intera patch sono gli stessi con l’aggiunta di Phaser e Chorus.
Non tutti i processori sono di qualità eccelsa e in alcuni mi sarebbe piaciuto avere qualche funzione in più, come ad esempio l’indicatore dei dB attenuati nel compressore. Tuttavia per l’uso che si deve farne, cioè creare modifiche timbriche, sono comunque adatti allo scopo.
Arpeggiatore e Rhythm


Le ultime due sezioni, Rhythm e Arp, chiudono il quadro in bellezza.
Nella parte dedicata alle ritmiche si possono creare modulazioni su diversi parametri impostati nelle sezioni precedenti. Si può decidere di modulare nel tempo tramite LFO o step sequencer ad esempio (banalmente) il cutoff di un filtro, o meglio ancora modulare la frequenza di campionamento del bitcrusher.
Sia gli LFO che gli step sequencer (fino a due per ogni sorgente sonora), sono modificabili, partendo da zero o da uno fra le diverse decine di preset già disponibili.
Allo stesso modo, l’arpeggiatore contribuisce a creare variazioni ritmiche sui suoni scelti. Gli arpeggiatori sono in realtà due, uno per ogni layer, impostabili a piacimento e in totale autonomia l’uno rispetto all’altro.
Analog Strings : in Prova
Ho provato Analog Strings nella scorsa settimana, e devo dire che è bastato davvero poco per capire di cosa lo strumento è capace. Anche solo sfogliando i vari preset i suoni ottenibili con le modulazioni introdotte dalle macro sono notevoli e diversificati tra loro.
Si passa dai suoni acustici a quelli elettrici ed elettronici, adatti a essere usati in produzioni di diverso genere, dall’elettronica all’hybrid orchestral passando per pop e musica sperimentale.
Avere la possibilità di agire su dei suoni tipicamente orchestrali con la varietà con la quale si agisce su un sintetizzatore digitale, non ha prezzo.
Per questi motivi il mio giudizio al riguardo è decisamente più che positivo.
Ho preparato un breve video con delle demo audio, così che possa anche tu farti una migliore idea delle potenzialità di Analog Strings. Buon ascolto 😉
Prezzo e Specifiche
Analog Strings necessita per il suo funzionamento di Kontakt 5 (free o full). Può essere per questo utilizzato sia su Windows sia su macOS.
Sono richiesti per un corretto utilizzo almeno 4GB di memoria RAM, ne sono consigliati invece 8GB. In termini di risorse di calcolo la richiesta è onestamente abbastanza onerosa, ma tutto sommato in linea (se non in alcuni casi inferiore) con altre sample libraries concorrenti.
Il pacchetto comprende un totale di oltre 22GB tra campioni e dati, scaricabili tramite l’applicazione dedicata di Output. Il costo è attualmente di 199$.
Per maggiori informazioni e per l’acquisto visita la pagina dedicata sul sito ufficiale Output.