AutoTune: Tutto quello che c’è da sapere
AutoTune - Tutto quello che c'è da sapere

AutoTune: Tutto quello che c’è da sapere

Oggi voglio parlarti dell’AutoTune, uno degli effetti più utilizzati nella musica commerciale odierna, che sia pop, trap, hip hop o elettronica.

È un effetto di cui credo tutti hanno sentito parlare, anche chi non ha nulla a che fare con il mondo della musica. Eppure mi sono reso conto, parlando dell’argomento con tante persone, che ci sono tanti a cui non è ben chiaro cos’è l’autotune, perché si usa e come funziona.

In questo articolo cerco di rispondere a queste e a tante altre domande. Se vuoi saperne di più e vuoi capire come usarlo nelle tue produzioni o in quelle dei tuoi clienti, leggendo le prossime righe ti toglierai tanti dubbi 😉

Cos’è l’AutoTune

Cos'è l'AutoTune

Inizio dall’abc (poi andremo più nel dettaglio): che cos’è l’autotune?

L’autotune, scritto anche AutoTune o Auto-Tune, è un effetto utilizzato principalmente sulle voci, capace di reintonare in tempo reale un qualsiasi cantato.

Dico principalmente perché in realtà si può usare anche su strumenti. Ti spiego meglio più sotto.

Ad ogni modo, anche se non hai mai preso una lezione di canto e la tua migliore performance l’hai fatta sotto la doccia, usando l’autotune potrai cantare – e volendo registrare – la tua voce con un’intonazione perfetta.

Che ci stanno a fare allora le scuole di canto?? Beh usare l’autotune ha anche delle controindicazioni. Ovvero più sei stonato e più lavoro deve fare per correggere la voce. Più lavoro deve fare e più si sente che la voce è stata modificata in qualche modo.

Magari un ascoltatore distratto può non accorgersene, ma basta veramente poco per farsi l’orecchio all’effetto autotune. Una volta che sei in grado di riconoscerlo su un brano, riuscirai a riconoscerlo in un attimo anche su qualsiasi altro brano.

L’effetto AutoTune

Ho parlato di effetto autotune perché è questo uno dei modi in cui è più utilizzato oggi: per far sì che venga percepito l’effetto del suo utilizzo.

Mi spiego meglio. Se sei stonato come una campana e vuoi correggere le tue registrazioni vocali facendo in modo che chi sente i tuoi brani non si accorga della correzione, probabilmente non sceglierai AutoTune.

Scegli AutoTune invece quando vuoi che si senta l’effetto di correzione. Sembra assurdo ma è così, la maggior parte degli artisti che usano AutoTune lo fanno perché vogliono si senta.

Se invece vuoi passare inosservato e simulare grandi doti canore, è meglio che ti rivolgi a un software che opera offline (non in tempo reale) dopo aver fatto la registrazione. Due esempi su tutti: Melodyne e il modulo VariAudio di Cubase.

A meno che non ne hai bisogno per esibirti anche dal vivo. In tal caso le cose cambiano, ti serve per forza un effetto che funzioni in tempo reale.

Ed ecco che diventa facile per un artista non particolarmente dotato fare esibizioni live “convincenti”. Se anche i brani pubblicati hanno lo stesso identico effetto caratterizzante, risentire lo stesso sound nei live non sarà una “vergogna”, ma sarà al contrario un elemento richiesto e apprezzato dal pubblico.

Che sia questo il motivo per cui alcuni cantanti pubblicano quasi esclusivamente brani processati con AutoTune? Evito di rispondere, qua si entra in un ginepraio 😅

Chi ha inventato AutoTune

Nel paragrafo precedente ho scritto AutoTune in maiuscolo per iniziare ad addentrarmi in un altro concetto: AutoTune è un software specifico, sviluppato da Antares, che consente di ottenere l’effetto di cui abbiamo parlato.

Oggi questo sound è diventato così tanto famoso che l’espressione autotune viene utilizzata anche per indicare qualsiasi altro software che permette di correggere l’intonazione di un cantante in tempo reale.

Antares è comunque l’inventore del software. Anzi Antares è il nome dell’azienda, la persona che ha elaborato per la prima volta l’algoritmo di correzione dell’intonazione si chiama Andy Hildebrand, un ex ingegnere che lavorava nell’industria petrolifera che in modo geniale è riuscito a convertire le sue conoscenze tecniche per applicarle in un contesto completamente diverso, quello musicale appunto.

AutoTune è stato commercializzato per la prima volta nel 1997, e da allora ha continuato costantemente ad aggiornarsi. Tutt’oggi è il riferimento del settore, anche se ormai la concorrenza c’è ed è agguerrita.

Come funziona AutoTune

Come funziona AutoTune
Image credits: Antares

Il funzionamento di AutoTune e degli altri software / plugin omologhi è concettualmente molto semplice.

Perdonami ma ti devo prima fare un mini bignami di fisica acustica per potermi spiegare poi meglio.

Ogni suono è composto da un insieme di più frequenze. La frequenza corrisponde all’altezza percepita di un suono. Un suono ad alta frequenza è percepito come acuto, uno a bassa frequenza è percepito come grave.

Un suono armonico, come quello creato da una voce che canta, è un suono composto da un insieme di frequenze che hanno tra loro relazioni ben definite. La frequenza più bassa che ha un ampiezza maggiore è solitamente quella che determina più di tutte l’altezza del suono.

In altre parole, è quella che ti fa capire che nota sta cantando il/la cantante, e viene definita frequenza fondamentale.

Ci sono diversi tipi di analizzatori software in grado di riconoscere questa frequenza e di isolarla rispetto alle altre che compongono magari il normale rumore di fondo, anche perché come ti dicevo un suono armonico possiede al suo interno delle relazioni molto rigorose fra le frequenze costituenti.

È una cosa davvero semplice da fare oggi, spiego come anche nell’articolo dove mostro un metodo per equalizzare la voce in modo semplice.

Ecco, AutoTune individua questa frequenza, capisce quindi in un attimo a che nota corrisponde. Questo perché ogni nota musicale corrisponde a una frequenza ben precisa.

Se quindi la frequenza del cantato non corrisponde in un certo istante a quella di una certa nota, il software cambia la sua frequenza istantaneamente, alzandola o abbassandola, per farla corrispondere a quella della nota più vicina.

Ma non solo. Il cantato non viene corretto riportandolo su note qualsiasi, ma solo sulle note appartenenti alla tonalità del brano che si sta cantando, perché su AutoTune si può scegliere proprio questo parametro.

Come usare AutoTune

Come usare AutoTune
Image credits: Antares

Dai spero di non averla fatta troppo complicata. In ogni caso il peggio è passato, da qui in poi è tutta discesa 😅

Come usare AutoTune?

Il suo funzionamento è molto semplice, sia se vuoi usare l’originale Antares, sia se preferisci alternative di altri produttori (che ti mostro a breve).

Hai bisogno prima di tutto di una DAW nella quale poterlo “caricare”. Al suo interno caricherai l’autotune, sotto forma di plugin, in insert sulla traccia di cantato da correggere.

Una volta aperto il plugin, la prima cosa da fare è scegliere la scala musicale sulla quale riallineare le note stonate. La seconda cosa è scegliere quanto velocemente dev’essere fatta la correzione. Tutto qui.

Ci sono poi ovviamente anche altri parametri che consentono di affinare il processamento, ma il grosso è davvero tutto qua. Ecco magari un terzo parametro extra interessante è quello che permette, volendo estremizzare la sua azione, di “raddrizzare” i vibrati naturali.

Tutto il resto è contorno e personalizzazione di fino.

Come si capisce se c’è l’Autotune

A inizio articolo ho specificato che chi usa l’autotune in modo marcato generalmente vuole che si senta. Ma come si capisce se c’è l’autotune in un brano?

Il presupposto è che più è stato impostato pesantemente, più sarà facile riconoscerlo. Con ciò mi riferisco al fatto che la correzione dell’intonazione può essere fatta avvicinando solamente un pochino le note stonate all’intonazione giusta, o si può al contrario ricreare un’intonazione assolutamente perfetta.

Nel primo caso la sua azione resterà più nascosta, nel secondo caso sarà molto evidente.

Gli indicatori che durante l’ascolto ti fanno capire se c’è l’autotune in una canzone sono principalmente due:

  1. Una voce con autotune è come se avesse degli “scalini” netti tra una nota e l’altra. Con l’autotune si perdono i glissati naturali tra le note cantante da diverse sillabe o parole, e tutto diventa più “squadrato”. Ti lascio sotto anche degli esempi audio così da chiarire meglio.
  2. La voce tende a suonare robotica, specialmente quando si agisce con l’autotune riducendo i naturali vibrati interni anche alla singola nota cantata.

Paradossalmente, più è stonato/a il/la cantante più è facile ottenere il classico effetto autotune, proprio perché il plugin deve lavorare di più per riportare la voce all’intonazione giusta.

Se invece chi canta è già abbastanza intonato, applicare un autotune leggero lo farà sembrare ancora più intonato, senza però che si percepiscano modifiche sostanziali nella voce.

Quali cantanti usano l’Autotune?

Il primo brano in cui la voce è stata trattata con AutoTune ad avere avuto un grosso successo commerciale è stato Believe di Cher, pubblicato nel 1998.

Negli anni 2000 l’effetto autotune è diventato il tratto distintivo di diversi artisti, specialmente della scena hip hop e rap statunitense. Il più famoso in questo senso è stato forse il rapper e producer T-Pain, al punto che il T-Pain effect è diventato quasi un sinonimo di autotune effect.

Per dire, a un certo punto iZotope ha tirato fuori un’app / plugin chiamata proprio The T-Pain Effect dove tra le altre cose era possibile applicare l’autotune alle voci.

The T-Pain Effect iZotope

Rivedendola con gli occhi di oggi sembra appartenere a un altro mondo, eppure era solo il 2011. È incredibile quanto velocemente cambino le cose nel mondo della produzione musicale.

Oggi AutoTune è usato da una schiera sterminata di artisti, non solo americani ma anche italiani. Da noi lo si sente prevalentemente in produzioni di artisti trap, hip hop e pop, ma si presta bene anche ad altri stili musicali.

Nella sua forma che personalmente trovo più interessante, l’effetto autotune viene usato in associata ad altri effetti “cugini”, come harmonizer e vocoder.

Così l’utilizzo dell’effettistica non è conseguenza dell’incapacità del cantante di cantare bene, quanto di una ricerca di atmosfere differenti. Un po’ come un chitarrista che sceglie di usare una distorsione invece di suonare in pulito, non è che la usa per mascherare il fatto che suona male.

Ti faccio giusto un esempio audio che credo renda bene l’idea di quel che intendo. Ho scelto un brano solo voce, così da non farti confondere da altri strumenti. Qui c’è probabilmente lo zampino dell’Harmony Engine, sempre di Antares, ma ciò non toglie che il tipo di sound, che puoi sentire specialmente a inizio traccia, è proprio quello tipico dell’autotune.

AutoTune Voce e Strumenti

L’effetto autotune caratterizza sicuramente le voci in primis, ma in realtà si può usare anche su altro. Puoi infatti applicare questo plugin su qualsiasi traccia monofonica.

Lo puoi inserire ad esempio sulla ripresa di una chitarra leggermente scordata che non hai la possibilità di registrare d nuovo, su un sample estrapolato da una vecchia registrazione, o per creare effetti creativi su qualsiasi strumento acustico ti venga in mente.

L’unico limite è la tua creatività.

Quanto costa AutoTune

Quanto costa AutoTune

Arriviamo a parlare di costi, prima dell’originale Antares poi delle altre alternative del mercato.

Stando sul capostipite della categoria, col passare degli anni si è differenziato in vari sotto-prodotti, con il risultato che oggi non c’è più un solo Auto-Tune.

Le versioni di Auto-Tune Antares

Antares ha sviluppato intorno ad Auto-Tune un’intera linea di prodotti: 5 plugin diversi venduti con pagamento una tantum e un servizio in abbonamento che racchiude, oltre ad Auto-Tune, anche altri effetti dello stesso sviluppatore.

Attualmente le varianti disponibili sono:

  • Access – la versione base | 49$
  • Artist – versione intermedia dove oltre ai controlli base si hanno dei controlli avanzati, ad esempio sul vibrato | 349$
  • EFX+ – simile alla artist, ma con meno personalizzazione lato correzione intonazione e più effetti creativi | 229$
  • Hybrid – riservata per l’utilizzo con Pro Tools | 459$
  • Pro – la versione completa con più personalizzazioni dell’audio, non solo in real time ma anche offline | 459$
  • Unlimited – abbonamento che comprende tutte le versioni di Auto-Tune più tutti gli altri effetti plugin Antares | 24,99$ al mese o 174,99$ all’anno

I prezzi tendono ad abbassarsi in diversi periodi dell’anno, per cui verifica sempre eventuali promozioni attive cliccando sui link qua sopra (sul nome di ogni versione).

Qual è il miglior AutoTune?

Qual è il miglior AutoTune?

Teoricamente il miglior AutoTune dovrebbe essere l’originale. Tuttavia dipende da cosa si intende per migliore.

Migliore per facilità d’uso o migliore perché più economico? Migliore perché suona meglio?

Ecco valutando tutte le variabili salta fuori che ci sono anche altre alternative valide all’infuori del mondo Antares. Ho già raccontato quelle che preferisco nell’articolo 5 Alternative ad AutoTune (anche Free) per Windows e Mac, ti riporto comunque almeno due soluzioni che vale la pena conoscere.

La prima è quella che puoi vedere nell’immagine sopra. Il plugin in questione si chiama Waves Tune-Real Time ed è prodotto da Waves Audio.

Ha tutte le funzioni necessarie per ottenere il classico effetto autotune, è abbastanza semplice da usare e costa intorno ai 29$.

Il secondo plugin che ti segnalo costa ancora meno.

Autotune Gratis / Free

Autotune Gratis / Free

Meno di 29$? Beh si, è gratis!

MAutoPitch di Melda Production è un plugin gratuito disponibile per Windows e macOS nei formati VST, AAX e AU.

Magari non suona proprio come l’originale (e ci mancherebbe!) ma se proprio vuoi reintonare una voce senza spendere un euro è la soluzione migliore che ci sia.

A meno che non hai già Cubase Pro o Cubase Artist. In tal caso…

Correggere l’intonazione su Cubase

AutoTune su Cubase

Se hai Cubase Pro o Cubase Artist puoi sfruttare il VariAudio. È un sistema che consente di reintonare la traccia vocale già registrata in modo molto personalizzato.

Puoi ritoccare appena una singola sillaba in tutto il brano, o puoi con letteralmente due clic ricreare l’effetto autotune su tutta la traccia.

Come ti avevo già anticipato a inizio articolo il VariAudio è utile anche quando vuoi fare interventi trasparenti, ovvero quando non vuoi che si senta l’effetto caratteristico dato dalla correzione dell’intonazione ma vuoi comunque una traccia che sembri cantata perfettamente.

Prova , se proprio non riesci da solo posso insegnarti a sfruttare questa funzionalità sui tuoi brani con una lezione individuale online.

Considera piuttosto che il VariAudio agisce solo offline, non in tempo reale.

A questo punto direi che ci siamo, hai tutte le informazioni necessarie per iniziare a usare l’autotune su qualsiasi traccia vocale. Ricorda solo che puoi ottenere davvero il massimo solo se hai prima registrato la voce nel miglior modo possibile. Se poi conosci bene la tua DAW sarai ancora più in grado di sfruttare al meglio le potenzialità di questo effetto.

Scarica la mia Mixing e Mastering Checklist
Leggi gli altri articoli Guide
RICEVI CONTENUTI EXTRA!
Acconsento all'invio di newsletter informative e comunicazioni commerciali da parte di claudiomeloni.it
Iscrivendoti confermi inoltre di accettare l'informativa sulla privacy
Iscriviti alla newsletter per ricevere i contenuti riservati e per stare aggiornato su tutte le novità del blog!
Tranquillo, niente spam! Riceverai solo una mail al mese o poco più.
scarica gratis la mia

PDF con consigli pratici per migliorare Mixaggio e Mastering in home studio.