Come Mixare Cassa e Basso: le 3 Tecniche più Efficaci
Come Mixare Cassa e Basso - le 3 Tecniche più Efficaci

Come Mixare Cassa e Basso: le 3 Tecniche più Efficaci

Mixare cassa e basso è una delle maggiori sfide che si incontrano durante il mix di un brano.

È un lavoro sfidante per un professionista, figuriamoci per chi non lo è!

In tutti quei casi in cui ci sono kick e bass che litigano tra loro per sbucare nel mix, si possono adottare una marea di tecniche diverse per risolvere il problema e farli sentire entrambi e bene.

Tra tutte le soluzioni che si possono seguire, oggi te ne mostro tre. Sono metodi che se applicati correttamente danno ottimi risultati, li applico io stesso sui miei mix e li insegno anche ai miei studenti.

I primi due possono essere utilizzati anche insieme, mentre il terzo è già di per sé una sorta di somma dei primi due.

Vediamoli in ordine, dal più semplice al più complesso (si fa per dire) da applicare.

1. Equalizzazione Complementare

La prima tecnica per mixare cassa e basso che ti mostro è davvero molto semplice. La chiamo equalizzazione complementare e consiste nell’equalizzare cassa e basso, sulle medesime frequenze, con gain invertiti.

Mi spiego meglio.

Mettiamo caso che la cassa su cui stai lavorando è accordata a 80Hz. Bene, per far esaltare la sua pancia rispetto al basso, che in quella zona sarà sicuramente ricco di frequenze, puoi fare così:

  • Enfatizzare, con una campana medio-stretta, gli 80Hz sulla cassa.
  • Abbassare, con la medesima campana puntata alla stessa frequenza, l’eq del basso.

Vedi come esempio le immagini seguenti.

Eq Complementare Kick
Eq Kick
Eq Complementare Bass
Eq Bass

Così facendo creerai uno spazietto per la cassa nella zona altrimenti dominata dal basso. Perché lo scopo è far sbucare la cassa rispetto al basso, è improbabile che abbia bisogno del contrario.

Perché il basso copre la cassa e non vice versa? Succede quasi sempre così per il semplice fatto che quasi sempre le note del basso hanno una durata superiore rispetto ai colpi della cassa. Per via di come è fatto il nostro orecchio, questa situazione si traduce nella cassa che viene nascosta dal basso, non l’opposto.

Seguendo questa tecnica si sacrifica per forza di cose il corpo del basso, almeno un pochino. Non è un male di per sé, dipende da quanto il basso lo vuoi sentire grosso o definito, e al contempo da quanto vuoi sentire la cassa secca o panciuta.

In ogni caso si sa, purtroppo, che il mix è una questione di compromessi.

Quale Equalizzatore usare?

Puoi usare qualsiasi equalizzatore per applicare questa tecnica. Solo per tua comodità ti suggerisco magari di sceglierne uno con analizzatore di spettro integrato, così puoi vedere, oltre che sentire, dove andare ad agire.

Se usi Cubase va benissimo l’eq che trovi sulla channel strip. Volendo puntare su un plugin esterno che vada bene su qualsiasi DAW, cito il solito Pro-Q FabFilter che ho inserito anche nella lista dei migliori eq plugin.

2. Compressione Side-Chain

Compressione Side-Chain Kick Bass

Se vuoi far spazio alla cassa senza sacrificare il timbro del basso c’è un’altra soluzione: usare la compressione side-chain.

Questa tecnica è stra-utilizzata sia in mix sia in produzione. Il classico effetto pumping di kick e bass nell’elettronica è fatto proprio così.

Qui ti mostro come applicarla allo scopo di far emergere la cassa nel mixaggio facendo al contempo in modo che il basso non ne venga penalizzato.

Il principio di fondo è questo: comprimere il basso nei momenti in cui suona la cassa e lasciarlo libero quando la cassa non è presente.

Nella pratica fai così:

  • Inserisci un compressore sulla traccia del basso.
  • Attiva la modalità side-chain.
  • Scegli come ingresso di side-chain la traccia di cassa.

A questo punto il compressore posto sul basso risponderà in funzione del livello della cassa. Quando la cassa suona, il compressore si attiva, quando la cassa non suona il compressore è come se fosse spento.

Per far sì che l’azione del compressore sia efficace ma trasparente imposta threshold e ratio in modo da evitare compressioni superiori a 3-6dB, e tempi d’attacco e rilascio molto veloci (altrimenti avresti l’effetto pumping).

Sempre per via del modo in cui è fatto il nostro sistema uditivo, se il basso si attenua in volume per pochissimo tempo e quel vuoto viene riempito dalla cassa, non ci accorgiamo del cambiamento del volume del basso e riusciamo a sentire meglio la cassa.

Quale Compressore usare?

Anche qui va bene qualsiasi compressore plugin a patto che abbia la possibilità di accettare ingressi side-chain.

Se usi Cubase va benissimo Compressor, ma va bene anche qualsiasi compressore digitale, perché di norma permettono tutti di impostare tempi brevissimi o, per la stessa ragione, emulazioni analogiche plugin di compressori FET.

3. Equalizzazione Dinamica Side-Chain

Equalizzazione Dinamica Side-Chain

L’ultima tecnica è come anticipato meno immediata delle precedenti: l’equalizzazione dinamica in side-chain.

Andiamo per gradi. Cosa intendiamo per azione in side-chain l’abbiamo già visto, è ad esempio quando un plugin posto su una traccia agisce su questa ma viene attivato dal segnale proveniente da una seconda traccia.

E fin qui ci siamo.

L’equalizzazione dinamica invece è un’equalizzazione che, al contrario di un’equalizzazione tradizionale, non si applica in maniera costante per tutta la durata della traccia. Si applica invece su una traccia solo nei momenti in cui il volume della traccia sulle frequenze da enfatizzare o ridurre raggiunge un certo livello.

Nel nostro caso lo scopo è ridurre sul basso le frequenze che mascherano la cassa. Di conseguenza imposteremo sulla traccia del basso un eq dinamico attivato in side-chain dalla cassa (con stessa frequenza, campana e quantità d’azione vista nella tecnica dell’eq complementare) con una soglia adeguata a farlo attivare solo quando c’è effettivamente un accumulo di volume nella zona frequenziale interessata.

In questo modo l’equalizzazione agisce solo quando suona la cassa e solo se le frequenze del basso in quei determinati momenti hanno un volume eccessivo.

Come risultato si ha che la cassa riesce a sbucare più facilmente nel mix e il basso, anche se subisce delle modifiche timbriche, viene comunque percepito come “dritto”.

Ho parlato finora solo di frequenze basse, ma considera che come ho già mostrato nell’articolo Come equalizzare la batteria acustica si agisce anche sulle medie e sulle alte della cassa. Insomma potrebbe essere un pochino più complesso di così, perché volendo si può fare lo stesso giochino anche su più zone frequenziali in contemporanea, dosando in modo differenze la quantità di azione per ogni range.

Spiegarmi meglio per iscritto mi è impossibile, ma se vuoi approfondire posso mostrarti come fare di persona su un tuo progetto multi-traccia.

Quale Equalizzatore usare?

Ancora una volta, per applicare questa tecnica di mix può potenzialmente andare bene qualsiasi eq plugin, purché possa agire in modalità dinamica e sia attivabile via side-chain.

Personalmente per questa tecnica uso Frequency, l’eq integrato su Cubase. Oltre a consentirmi di fare tutto quello che ti ho mostrato finora, ha delle potenzialità ancora superiori.

Frequency infatti accetta anche più sorgenti di side-chain indipendenti fra loro che possono essere usare per azionare diverse bande di equalizzazione. In questo modo posso ad esempio replicare quanto fatto con la cassa cassa anche con il timpano, per andare ad attenuare altre frequenze con intensità diversa.

Ma questa è già un’altra storia 😉

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