Come Registrare la Chitarra Elettrica da Amplificatore
Come Registrare la Chitarra Elettrica da Amplificatore

Come Registrare la Chitarra Elettrica da Amplificatore

Ci sono diversi modi per registrare una chitarra elettrica.

Si può registrare in “diretta” tramite una semplice scheda audio o si può microfonare un amplificatore.

I metodi in realtà non si limitano a questi due, ce ne sono anche degli altri che tratterò prossimamente qui sul blog.

In questo articolo mi voglio concentrare sulla registrazione tramite amplificatore, il metodo che fino a qualche anno fa era l’unico o quasi, il più difficile tra quelli oggi attuabili, ma che se eseguito correttamente dà i risultati migliori in termini di qualità.

LEGGI ANCHE:  Scheda Audio per Chitarristi | Guida all'Acquisto

Come Registrare l’Amplificatore della Chitarra

Come Registrare l'Amplificatore della Chitarra

Registrare l’amplificatore di una chitarra è un processo che nella sua esecuzione è piuttosto semplice.

La parte complicata sta nel fatto che anche seguendo correttamente le regole di ripresa, il risultato può variare enormemente.

Ci sono moltissime variabili in gioco, solo per citare le più influenti:

  • il chitarrista
  • la chitarra
  • le corde
  • il metodo di esecuzione
  • l’amplificatore (combo o testata + cassa)
  • il sound (pulito o distorto, con tutte le sfumature nel mezzo)
  • i microfoni
  • la stanza di ripresa
  • la posizione di ampli e microfoni nella stanza di ripresa

Per questo ti mostro quello che è il metodo più utilizzato in assoluto, che ti permetterà di ottenere un buon suono di partenza senza perdere troppo tempo a sperimentare soluzioni strampalate.

Cosa serve per Registrare la Chitarra

Lasciando da parte l’ovvio (un buon chitarrista che suona una bella chitarra), il necessario per questo tipo di registrazione dipende da quanto hai a disposizione.

Potenzialmente è sufficiente un solo microfono, ma se hai la possibilità ti consiglio di usarne più di uno. Quasi mai negli studi di registrazione si utilizza un solo microfono per la ripresa. Se ne usano due o più per la stessa sorgente sonora, in fase di post produzione si sceglie poi se miscelarli insieme o se escluderli tutti ad eccezione di quello che suona meglio.

Sempre meglio quindi avere un ventaglio di scelte, quello che non piace si può in un secondo momento eliminare tranquillamente. Se si usa solo un microfono e il risultato non piace si dovrà invece ricominciare tutto il processo di registrazione da capo.

Immagino tu ambisca al risultato migliore, quindi munisciti di:

  • Microfono dinamico.
  • Microfono a nastro.
  • Microfono a condensatore.
  • Preamplificatori in numero almeno uguale a quello dei microfoni (vanno bene anche quelli integrati nelle schede audio, purché di qualità).
  • Cavi e aste.

I Microfoni per la Chitarra Elettrica

Non tutte le sorgenti sonore possono essere riprese con più tipologie di microfoni. Fortunatamente gli ampli di chitarra si.

Non necessariamente si devono usare tutte le tipologie di microfono contemporaneamente. Avere più timbri offre come dicevo prima più possibilità di scelta. Quindi perché non approfittarne?

Ci sono tuttavia alcuni modelli specifici che sono costruiti appositamente per le frequenze della chitarra o che per via delle proprie caratteristiche sono diventati uno standard.

Il microfono per eccellenza è lo Shure SM57, microfono per strumenti che non può mancare nel tuo arsenale.

È un microfono dinamico, resiste alle forti pressioni sonore generabili da una cassa amplificata e la sua risposta in frequenza è adatta al range frequenziale dello strumento.

Penso non esista al mondo uno studio sprovvisto di SM57.

Stando nella fascia economica, un’altro valido modello è il Sennheiser E609 Silver, utilizzabile allo stesso modo del precedente sia in studio che in live.

Tra i microfoni a condensatore ci sono meno modelli economici specifici, per cui se non puoi optare per un evergreen come l’AKG C414, bada almeno di usare un condensatore a diaframma largo. In alcuni casi vanno bene anche i pennini, ma si rischia di perdere parte della “pancia” del suono.

Quando puoi permetterti di avere nel tuo studio un solo microfono, da usare anche per altre applicazioni, magari potresti scegliere uno fra i modelli che consiglio nella guida all’acquisto Microfono a Condensatore a Diaframma Largo (a meno di 300€). Ti spiego fra un attimo come potresti usarlo.

Nella terza categoria, quella dei microfoni a nastro, si trovano anche dei modelli economici, ma per averne uno “rinomato” dovrai spendere almeno qualche centinaio di euro. Il Beyerdynamic M160 è uno di questi, utilizzabile non solo sulle chitarre ma anche sulla voce o su strumenti acustici (il costruttore addirittura lo consiglia per tante applicazioni diverse meno che per la ripresa della chitarra).

Non avessi limiti di budget, allora il Royer Labs R-121 sarebbe l’acquisto perfetto. Ecco, magari da evitare di usare con i preamp integrati di una scheda audio da 100€ 😉

Come microfonare l’amplificatore

Veniamo finalmente al microfonaggio in sé!

La tecnica più semplice prevede l’utilizzo di un solo microfono dinamico (come l’SM57 di cui sopra) posizionato a pochissimi centimetri da un cono dell’ampli, a ridosso della griglia di protezione.

Non è detto che tutti i coni di un cabinet (quando sono più di uno) suonino allo stesso modo, per cui si sceglie quello ottimale sentendo il timbro che esce fuori da ognuno. In alternativa si possono usare anche più microfoni, da destinare uno a ogni cono, in modo da non dover ripetere l’esecuzione nel caso non si sia trovato il suono desiderato al primo tentativo.

Scelto il cono (o i coni) si passa al posizionamento del microfono.

Il microfono può essere messo in due modi:

  • In asse – perpendicolare al cono.
  • Fuori asse – leggermente inclinato, verso l’interno o l’esterno del cono.

Se posizionato in asse, il microfono restituisce un suono più tagliente e definito, fuori asse meno definito ma più morbido.

Il microfono può essere indirizzato in punti diversi:

  • Al centro del cono
  • Verso il bordo del cono

Quando è posizionato al centro offre un suono più brillante, quando si avvicina al bordo il suono diventa via via più pastoso.

Con i microfoni a nastro e quelli a condensatore si tende a effettuare microfonaggi più distanziati, a partire da 5-10cm fino ad arrivare a diverse decine di centimetri (per microfonature d’insieme o simil-ambientali).

Più il microfono è vicino alla sorgente, più il suono sarà definito e potenzialmente ricco di basse. Più il microfono è lontano dalla sorgente, più la ripresa risentirà dell’acustica della stanza.

Parti da queste considerazioni di base e trovare il suono che cerchi diventerà molto più facile!

Come Registrare la Chitarra Elettrica senza amplificatore

Come dicevo a inizio post, la registrazione della chitarra elettrica tramite microfonaggio dell’amplificatore è stato per decenni il metodo preferito in ogni tipo di produzione.

Tutt’oggi lo è nel momento in cui si hanno i fondi e/o il tempo per poterlo eseguire. Se però hai già dovuto svenarti per acquistare scheda audio, casse monitor, cuffie e DAW, e non puoi permetterti un’ulteriore spesa per dei microfoni e pre-amplificatori di qualità, allora puoi ricorrere a dei metodi alternativi.

Te ne parlo più nel dettaglio in questo articolo: Come Registrare la Chitarra Elettrica Senza Amplificatore.

Leggi gli altri articoli Guide
RICEVI CONTENUTI EXTRA!
Acconsento all'invio di newsletter informative e comunicazioni commerciali da parte di claudiomeloni.it
Iscrivendoti confermi inoltre di accettare l'informativa sulla privacy
Iscriviti alla newsletter per ricevere i contenuti riservati e per stare aggiornato su tutte le novità del blog!
Tranquillo, niente spam! Riceverai solo una mail al mese o poco più.