Quando ci si appresta a scegliere un microfono per registrare (in studio) o amplificare (in live) un segnale audio, uno dei principali fattori da valutare è senza dubbio la sua risposta in frequenza.
La risposta in frequenza di un microfono determina in modo importantissimo come questo risponde ai suoni che riceve ed è perciò stra-importante conoscerla.
Ho scritto questo articolo proprio con tale scopo: farti conoscere cos’è, cosa indica e come interpretare la risposta in frequenza di un microfono.
Iniziamo subito!
Cosa Indica la Risposta in Frequenza dei Microfoni?

Potrei riassumerti il tutto con una sola frase: la risposta in frequenza di un microfono indica la capacità del microfono di convertire, in maniera più o meno fedele, il segnale audio che riceve dall’esterno in segnale elettrico.
Più nello specifico, indica se quel dato microfono riprenderà il segnale in modo trasparente (cioè non creando alterazioni timbriche) o se al contrario “colorerà” il segnale in un qualche modo.
Per conoscere questo importante parametro è sufficiente visualizzare il grafico della risposta in frequenza, presente nel manuale di qualsiasi microfono.
Te ne mostro subito uno.
Quello mostrato nell’immagine sopra è il grafico della risposta in frequenza dello Shure SM58, uno dei più famosi microfoni per voci. È sufficiente vedere questo diagramma per capire tante cose riguardo un microfono, in primis quali strumenti è in grado di riprendere meglio.
Si tutto bello, ma come si legge??
Come Leggere la Risposta in Frequenza del Microfono
Leggere il grafico che ti ho appena mostrato è molto semplice.
In orizzontale trovi indicate le frequenze, in verticale l’ampiezza del segnale.
Idealmente, se ti trovassi a osservare un grafico con rappresentata una linea perfettamente orizzontale, significherebbe che quel microfono è in grado di convertire il suono in segnale elettrico in maniera completamente trasparente, ovvero non modificando in alcun modo la timbrica dello strumento che sta riprendendo.
Il grafico del SM58 mostra una curva che è tutt’altro che lineare. Ti accorgerai infatti che sotto i 100Hz tende a decadere abbastanza rapidamente e che allo stesso tempo dai 2.000Hz ai 15.000Hz è piuttosto frastagliata.
Ciò significa che questo microfono riprende con minor accuratezza, enfatizzandole, le frequenze alte, ed è un po’ meno sensibile alle frequenze bassissime.
È quindi un microfono da buttare?
Assolutamente no! Semplicemente lo Shure SM58 non è un microfono generico, ma è pensato per uno scopo specifico: la ripresa della voce (tipicamente in live).
Così come tanti altri modelli, quindi, dà il meglio di sé per un’applicazione specifica.
Microfoni con Risposta in Frequenza Modellata

Ci sono tante famiglie di microfoni e tanti modi diversi per classificarli. Uno di questi prevede la separazione in base alla risposta in frequenza: modellata o lineare.
L’SM58 fa parte della prima categoria. Una voce tipicamente non emette frequenze bassissime, quindi se il microfono fosse sensibile a questo range frequenziale riprenderebbe dei suoni non voluti (magari il brusio sulle basse dovuto all’ambiente di ripresa).
In egual modo enfatizzare leggermente le alte frequenze in una voce fa sì che questa riesca a sbucare meglio in un mix affollato. Ben venga quindi che il microfono le enfatizzi.
Usare un microfono non lineare permette di ottenere una sorta di pre-equalizzazione di ogni strumento che si registra o che si riprende per amplificarlo.
Ti faccio un altro esempio.
Il microfono che vedi nell’immagine sopra è il D112 MKII di AKG. Guarda la sua risposta in frequenza:
Secondo te è stato progettato per registrare quale strumento?
Esatto, la cassa della batteria!
La sua risposta in frequenza infatti consente di avere già in fase di ripresa un’enfatizzazione della pancia e del battente del kick.
Se ad esempio registri ogni pezzo del kit di batteria con un microfono costruito ad hoc, dovrai fare meno fatica quando in mix li dovrai equalizzare.
Microfoni con Risposta in Frequenza Lineare
Dall’altra parte della barricata ci sono i microfoni con risposta in frequenza piatta.
Lo scopo di questi microfoni è ottenere riprese naturali e vengono quindi preferiti quando si vuole mantenere inalterato il timbro di un certo strumento.
Oppure ancora si utilizzano quando si vuole misurare l’acustica di un ambiente di ascolto, o quando si vuole testare la risposta di una cassa monitor.
La linearità non è però mai estrema, c’è comunque un minimo di oscillazione nella rappresentazione delle diverse frequenze.
Ti faccio ancora un esempio.
Quello mostrato qui sotto è il grafico della risposta in frequenza dell’AKG C414 XLS in configurazione iper cardioide, che è considerabile come un microfono dalla risposta lineare (su alcune configurazioni).
Guarda solo la linea rossa, gli altri colori indicano la risposta dei filtri.
Rispetto ai modelli visti prima, questo microfono è molo più lineare, ma comunque presenta delle piccole variazioni (ci circa 2dB) su diverse zone dello spettro sonoro.
Considerando la non perfetta linearità dei preamp e dei convertitori della tua scheda audio, le variazioni timbriche nella ripresa dovute all’ambiente stesso nella quale la si esegue, la risposta non perfettamente fedele delle tue casse monitor, arrivi presto alla conclusione che delle piccole oscillazioni nella risposta del microfono diventano più che accettabili per una ripresa naturale.
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