Ci sono poche cose, in registrazione e in mixaggio, che con uno sforzo minimo danno un grade risultato. Una di queste è l’utilizzo del filtro passa alto (HPF).
Nella registrazione di qualsiasi strumento e nel mixaggio di qualsiasi brano, usare un filtro passa alto aiuta quasi sempre a ottenere tracce che suonano meglio.
Il motivi sono molteplici. Vediamo meglio quali sono, iniziando prima con il capire cos’è il filtro passa alto e a cosa serve, per poi arrivare a comprendere dove e perché si usa, e quando e come usarlo in registrazione e mixaggio.
Cos’è il Filtro Passa Alto

Iniziamo dal nome, perché è una di quelle cose che incasina parecchio, anche per via di come viene chiamato in inglese (e quindi in tutti i plugin e buona parte delle DAW).
Il filtro passa alto in inglese è chiamato High Pass Filter o nel suo acronimo HPF. Questa sarebbe la traduzione letterale. Ma non è l’unico modo in cui lo puoi trovare indicato. Spesso è abbreviato solamente con High Pass, il cui acronimo diventa quindi HP.
A complicare le cose mettiamo il fatto che in tanti casi è chiamato in modo ancora diverso, cioè Low Cut Filter (con acronimo LCF). Anche questo è spesso abbreviato in Low Cut, che diventa solo LC nella forma contratta.
Ogni volta che leggi una di queste sigle, hai davanti sempre il medesimo strumento, cioè il filtro passa alto (o passa alte, è la stessa cosa).
A cosa serve il Filtro Passa Alto
Tolto il dubbio sul nome, capiamo nel concreto cos’è il filtro passa alto e a cosa serve.
Si tratta di un tipo di equalizzatore che agisce sulla parte più bassa dello spettro audio, attenuando fino a far scomparire del tutto le frequenze più basse. Esatto, il filtro passa alto agisce sulle basse. Ecco un altro motivo di incasinamento sui termini.
Ma ormai abbiamo già capito a cosa si riferisce, no? 😉
I parametri del Filtro Passa Alto
In alcuni casi gli HPF hanno i propri parametri già pre-impostati, si può scegliere solo se attivarli o meno. Nella maggior parte dei casi invece sono impostabili tramite almeno due parametri:
- Frequenza di Taglio
- Pendenza
La frequenza di taglio (in inglese cutoff frequency) indica la frequenza, espressa in Hertz (Hz) sotto la quale il filtro deve agire. Per essere ancora più precisi, indica la frequenza dove l’attenuazione del filtro è già di -3dB.
Vedi come esempio l’immagine seguente, dove ho applicato un HPF a 100Hz.
Semplificando possiamo comunque dire che dalla frequenza di taglio in giù le frequenze vengono attenuate di una quantità via via maggiore, che aumenta tanto più sono lontane da questa frequenza.
Si ma la loro ampiezza di quanto viene attenuata? Lo si sceglie con il parametro pendenza, in inglese slope.
La pendenza è quasi sempre espressa in dB/oct (si legge decibel per ottava).
Ti ricordo che a livello di frequenze il passaggio a un’ottava superiore comporta un raddoppio della frequenza, il passaggio a un’ottava inferiore invece causa un dimezzamento della frequenza.
Se quindi ad esempio ho un HPF impostato a 200Hz con pendenza 6 dB/oct, significa che a 100Hz il filtro crea un’attenuazione pari a 6dB. Arrivando a 50Hz l’attenuazione raggiunta sarà invece di 12dB (perché siamo scesi di 2 ottave). A 25Hz l’attenuazione sarà di 18dB, e così via a scendere.
Riassumendo, più alto è il valore della pendenza, maggiore è l’abbassamento di volume delle frequenze più basse della frequenza di taglio. Valori tipici sono 6-12-24-48-96 dB/oct.
Filtri risonanti
A questi due parametri se ne aggiunge in alcuni modelli un terzo, la risonanza (resonance), gestibile spesso dalla voce Q, che in un equalizzatore a campana indica invece la larghezza di banda.
Grazie a questa opzione extra è possibile, oltre ad attenuare le frequenze sotto la frequenza di taglio, anche enfatizzare le frequenze intorno alla zona di cutoff, proprio come puoi vedere dall’immagine seguente.
Dove si inserisce il Filtro Passa Alto?
Se stai lavorando su una DAW, probabilmente troverai un filtro passa alto già integrato sulla channel strip di ogni canale. Qui a sinistra puoi vederlo nella MixConsole di Cubase.
Quelli integrati sono comodi perché già sotto mano, ma nulla vieta di preferire un HPF su plugin indipendente o uno compreso all’interno di un equalizzatore plugin multi banda.
In ogni caso, salvo poche eccezioni, è bene applicare il plugin in insert, non in mandata.
Se stai registrando, magari passando per un premp esterno o un mixer analogico, troverai probabilmente un tastino per attivare il filtro passa alto accanto alla manopolina del gain. Oppure ancora potresti trovare il filtro già incorporato nel microfono.
Quando e perché usare un HPF
Bene, ora che abbiamo visto cos’è un HPF e quali sono i suoi parametri, vediamo nel concreto quando e perché usarlo.
Fondamentalmente si usa il filtro passa alto per un motivo principale: ripulire una traccia dalle frequenze più basse di quelle naturalmente emesse dallo strumento su cui si sta lavorando.
Esempio: se registro una voce femminile, è normale che il microfono riprenderà anche suoni a 30Hz. Ma col cavolo che una voce femminile emette frequenze così gravi (a meno che non si tratti di quella di Tatiana Shmayluk 😜). Perché allora mi trovo queste frequenze nella traccia registrata? Sono un insieme di rumore del preamp, rumore del microfono, interferenze del cavo, rientri dalle cuffie della cantante, risonanze della stanza, rumore delle ventole del computer o del climatizzatore, traffico in lontananza ecc.
Detto in modo più banale, il filtro passa alto si usa per attenuare il rumore di fondo di una registrazione e/o per snellire la parte più bassa dello spettro frequenziale di una traccia, allo scopo di far spazio per altre tracce che nella stessa zona hanno frequenze per loro importanti (es. basso o kick).
Il Filtro Passa Alto in Registrazione
Durante una registrazione, si può applicare il filtro passa alto direttamente sul microfono, sul preamp o sul mixer.
Sugli hardware, a differenza di DAW e plugin, non sempre sono indicati frequenza di taglio e pendenza. Qui puoi infatti spesso trovare unicamente un simboletto (immagine sopra) che sta a indicare appunto la presenza del filtro. In questi casi lo puoi solo accendere o spegnere, nulla di più.
Diventa perciò di fondamentale importanza leggere il manuale o la scheda tecnica, dove saranno sicuramente evidenziati frequenza di taglio e pendenza nel grafico della risposta in frequenza.
Quando usare il filtro passa alto in registrazione? Beh ogni qual volta puoi già in fase di ripresa escludere dal file registrato le frequenze più basse rispetto alla nota più grave emessa dallo strumento. Ti mostro qua sotto come farlo in pratica.
Se il microfono che stai utilizzando ha un filtro molto morbido, magari impostato sugli 80Hz con una pendenza di solo 6dB/oct, allora potrebbe esserti utile attivarlo anche solo per mitigare l’eventuale effetto di prossimità.
Il Filtro Passa Alto in Mixaggio
In mixaggio il filtro passa alto puoi potenzialmente applicarlo su qualsiasi traccia, sia con lo scopo di ridurre eventuali rumori di fondo, sia per fare spazio nelle basse agli strumenti dal timbro più grave.
Se applichi un HPF al solo scopo di togliere il rumore di fondo, potrebbe essere normale non sentire le differenze tra il prima e il dopo la sua aggiunta, anche perché non è detto che le tue casse monitor siano in grado di riprodurre fedelmente le frequenze più basse.
Allo stesso tempo stai ben attento a non attenuare frequenze che solo tu senti esagerate, perché magari il tuo ambiente di ascolto non è trattato acusticamente e l’enfasi che senti è data proprio da esso. In questi casi usare un plugin come SoundID aiuta non poco a fare scelte più oggettive.
Nella catena di processamento audio, considera il filtro passa alto come uno dei primi elementi da inserire. Se lo applichi ad esempio prima del compressore, quest’ultimo funzionerà molto meglio in quanto agirà esclusivamente sulla parte del segnale “veramente utile”.
Stesso discorso se stai lavorando su un rullante che presenta dei forti rientri di cassa. Mettere un filtro passa alto come primo insert farà sì che un noise gate posto subito dopo sarà molto più facile da tarare.
Come regola di massima, considera comunque che in mixaggio più è denso l’arrangiamento più il filtro sarà utile per tenere a bada il caos delle basse. Se hai invece poche tracce nel tuo progetto, nel filtrarle indiscriminatamente tutte c’è il rischio di perdere completamente la pancia del brano.
Valuta quindi anche in funzione della dimensione della tua sessione e del genere sul quale stai lavorando. Se fai jazz o classica una pancia enorme potrebbe suonare male, al contrario se fai trap o pop DEVI avere una pancia enorme, e scavare troppo nelle basse farà suonare la tua traccia “piccola”.
Fai rock? Beh dipende dal sotto-genere. Ricordati sempre che usare una traccia reference serve pure a questo, capire che direzione dare al tuo mix, anche in relazione all’equalizzazione delle basse.
Come calcolare la frequenza di taglio di un Filtro Passa Alto
Calcolare la frequenza di taglio di un filtro passa alto è più o meno complesso in base alle variabili appena menzionate.
Una buona regola di massima può essere però questa: imposta la frequenza di taglio leggermente sotto la nota più grave che suona lo strumento che stai equalizzando. In questo modo sei ragionevolmente sicuro di ottenere dei benefici senza rischiare di snaturare il timbro originale.
Per capire qual è la nota più grave, e di conseguenza la frequenza più bassa corrispondente alla fondamentale del suono, non hai bisogno di conoscere lo spartito del brano, è sufficiente usare un analizzatore di spettro.
Tanti equalizzatori con filtro lo hanno già incorporato, per cui non devi nemmeno incasinarti con altro. Se proprio la tua DAW è così sfigata da non averne uno, puoi scaricare un analyzer plugin free, come SPAN di Voxengo.
Nell’immagine seguente ti mostro un esempio pratico.
Stai vedendo la sezione di equalizzazione e filtraggio di Cubase.
Ho attivato un HPF su una traccia. Ascoltando e guardando sull’analyzer la traccia stessa, cerco il momento in cui il picco d’ampiezza che si trova più a sinistra di tutti, raggiunge la sua posizione massima verso sinistra. Guardo cioè qual è la frequenza più bassa nella quale avviene un picco di volume. Questa è la frequenza fondamentale della nota più bassa suonata dallo strumento (o voce).
Una volta trovata, faccio in modo che il filtro vada ad attenuare le frequenze che si trovano subito sotto (appena a sinistra) rispetto ad essa. Così facendo sono sicuro che tutte le frequenze “importanti” per quella traccia siano preservate, e l’attenuazione di volume sia applicata solo a frequenze inutili o addirittura di disturbo.
Bene direi che è tutto! Se vuoi approfondire ulteriormente l’argomento e vuoi imparare ad applicare il filtro passa alto in modo ancora più preciso sui tuoi brani posso insegnarti come farlo proprio su un tuo mix. Ma per il momento potresti già provare in autonomia, seguendo le istruzioni che ti ho già dato, a trarre i benefici di questo semplice ma fondamentale tool 🙂