È l’ambizione di chiunque si cimenti quotidianamente con la produzione audio e il mixaggio: lavorare in digitale e allo stesso tempo ottenere un “suono analogico”.
Negli ultimi anni i plugin che si basano sull’emulazione del comportamento di reali macchine analogiche sono spuntati fuori come funghi, tantissime software house hanno le loro personali versioni di questo o quel compressore, o di questo o quell’equalizzatore.
Quello che però forse mancava è una DAW completa che sia emulazione totale di una console analogica.
Questo è Mixbus 32C, software di produzione e post produzione audio interamente modellato sui storici banchi mixer Harrison, utilizzati per produzioni del calibro di Michael Jackson, Led Zeppelin, AC/DC o Queen, giusto per citarne alcune.
Ho testato questa nuova DAW nell’ultima settimana, e questo è quello che ne è venuto fuori.
Nelle ultime settimane stavo valutando la possibilità di recensire Mixbus, la prima DAW software di Harrison arrivata alla versione 3. Da un giorno all’altro invece salta fuori a sorpresa una DAW tutta nuova, Mixbus 32C appunto, e così non sono più riuscito a trattenermi!
Mixbus 32C è la riproduzione software, non solo estetica ma principalmente a livello di signal flow, della serie di banchi analogici ormai da decenni fuori produzione ma sempre amati Harrison 32C.
Installato e attivato il software (non occorre nessun dongle, account iLok o simili, l’autorizzazione consiste nel copiare e incollare un file con la licenza nella giusta directory), ho messo su una sessione per testare le potenzialità di questa console virtuale.
Registrazione Audio e Produzione MIDI
Prima premessa: il software emula un banco a 32 canali, si, ma in questa versione i canali a disposizione sono infiniti. L’unica limitazione nel numero delle tracce gestibili deriva dalle capacità di calcolo del PC sul quale si usa il programma.
Non mi fidavo. Mi sono detto, chissà quanto ci metto a mandarlo in crash? Così ho creato 100 tracce audio in un colpo solo. Le ha create senza fare una grinza. Ne ho allora aggiunte altre 100. Ancora tutto regolare. Sono andato avanti a crearne ancora delle nuove. Quando sono arrivato a leggere “Audio 484” ho iniziato a pensare che forse stavo iniziando a esagerare 😉
Mi ha decisamente sorpreso, non tanto per il numero dei canali in sé, ma per il fatto che per ogni canale ho subito a disposizione equalizzatore, compressore (o limiter) e routing per le mandate ai gruppi sub-master già predisposti.
La registrazione simultanea poi di un numero così alto di tracce ovviamente è un qualcosa di spropositato, ma il mix di progetti da un centinaio di canali non lo è più di tanto.
Non ho riscontrato nessun problema durante delle registrazioni di prova, sia audio che MIDI, anche se è evidente il fatto che non sia un software indirizzato alla produzione tramite strumenti virtuali.
Editing e Ambiente di Lavoro
Non tutti i comandi per l’editing sono intuitivi, ho avuto all’inizio delle piccole difficoltà che per la maggior parte ho comunque superato con non più di dieci minuti di consultazione del manuale operativo.
Così come con altri concorrenti è possibile scegliere quali tracce visualizzare sulla finestra dell’arrangiamento, così che anche in sessioni affollate ci si possa concentrare solo sulle tracce sulle quali si sta lavorando al momento.
Similmente a come avviene ad esempio su Logic, quando ci si trova nella finestra di arrangiamento (dove si vede il contenuto delle tracce, giusto per intenderci), si può comodamente tenere sulla sinistra dello schermo uno spaccato della channel strip di un canale per volta (quello selezionato), in modo da avere velocemente a portata di mano una panoramica di tutta la channel strip senza dover riaprire in continuazione la finestra del mixer.
Mixer
Il mixer è il vero cuore di Mixbus 32C.
Prendendo spunto dal suo precursore analogico, troviamo le varie channel strips, i mix bus e il master.
Vediamoli singolarmente nel dettaglio.
Channel Strip
In ogni canale si trova già caricato e pronto all’utilizzo un equalizzatore a quattro bande dal funzionamento esemplare.
Mi è piaciuto veramente tanto il sound di questo equalizzatore, che effettua una manipolazione del suono che definirei garbata. Anche spingendo i knob fino a +12dB il suono che viene fuori non è mai innaturale, il che permette di modellare le tracce in modo morbido e mai deleterio.
Stesso discorso vale per i filtri passa basso e passa alto, anch’essi già pronti all’uso.
Oltre all’eq è sempre presente anche la sezione per la gestione delle dinamiche. Si può scegliere tra tre algoritmi differenti:
Leveler – Compressione delicata con tempo di rilascio veloce e attacco selezionabile.
Compressor – Compressione più aggressiva, con attacco e rilascio fissi e ratio impostabile.
Limiter – Classico limiter con ratio elevatissima e tempi di attacco prossimi allo zero.
È naturalmente possibile scegliere il signal flow preferito e di conseguenza la successione degli insert, tutti impostabili su pre o post fader, così come le mandate ausiliarie.
Come per il numero dei canali anche il numero degli insert è limitato alle sole capacità di calcolo del PC che si utilizza.
Le altre mandate che puoi vedere anche dall’immagine accanto sono relative all’instradamento della traccia verso i mixbus.
MixBus
I mixbus sono 12 (utilizzabili a piacimento) e servono sostanzialmente a semplificare le operazioni di mixaggio concentrando su pochi fader il controllo di un elevato numero di canali. Ma non solo. Infatti su ogni bus è presente un controllo del tono a tre bande (bassi, medi, alti), sezione di compressione come per i canali con l’aggiunta della funzione side chain, e l’ultima chicca: Tape Saturation, emulazione della classica saturazione analogica da nastro.
Master
Il canale del master mantiene tutte le funzioni dei mixbus con ulteriori interessanti aggiunte:
Limiter – che si somma al compressore eventualmente utilizzato.
Correlation Phase Meter – utilissimo tool per il controllo della correlazione della fase fra i canali destro e sinistro (importantissimo per la verifica della monocompatibilità di una traccia).
K-Meter – il classico misuratore del livello del segnale usato da tantissimi fonici di mix e mastering.
Per finire ecco una lista delle altre caratteristiche degne di nota:
Delay Compensation – Compensazione automatica della latenza introdotta dai plugin nel loro processamento, indispensabile per tenere lontani gli spiacevoli artefatti dovuti alle cancellazioni di fase causate proprio da questa latenza.
Plugins – Oltre ai propri plugin, Mixbus 32C supporta anche i plugin di produttori terzi, nei formati VST (solo Windows) e AU (solo Mac OSX), oltre che LV2.
Metering – Meter di segnale per ogni gusto, peak meter, misuratori RMS, K-Meter e non solo.
Multi Export – Possibilità di esportare oltre al master anche i singoli mixbus tutti contemporaneamente; utile ad esempio per inviare gli STEM per il mastering.
Persistent Undo – Una funzione davvero impagabile: la possibilità di annullare l’ultima operazione fatta anche dopo aver salvato, chiuso e riaperto il programma. Della serie: ti dimentichi che hai momentaneamente cancellato una traccia prima di salvare chiudendo il programma? Nessun problema, riapri la sessione, premi CMD+Z (o CRTL+Z su Windows) e hai di nuovo la tua traccia!
Conclusioni, Prezzo e Disponibilità
Tirando le somme devo dire che sono rimasto positivamente colpito da Mixbus 32C. Quello che ho apprezzato maggiormente è probabilmente la pasta che si riesce a tirar fuori con quello che si ha a disposizione, senza ricorrere a chissà quale plugin esterno.
Credo che il suo plus maggiore si trovi quindi in fase di mixaggio, quando si hanno le tracce già pronte e magari anche già editate. Sia chiaro, è possibile comunque seguire ogni processo creativo di un brano, dalla pre-produzione in poi sino alla finalizzazione.
L’unica pecca ahimè sostanziale che ho riscontrato nel mio utilizzo, è stata la relativa pesantezza del software nella sua totalità, che si evidenzia con alcuni lag nell’utilizzo di plugins di terze parti. È da tenere presente però che i test che ho effettuato (su Mac con OSX 10.10.5 Yosemite), li ho effettuati praticamente nel giorno del lancio; non escludo, anzi ritengo piuttosto plausibile, il rilascio di piccoli aggiornamenti minori per sistemare i piccoli bug. Nulla di strano, ho avuto in passato lo stesso genere di problemi anche con Pro Tools.
Mixbus 32C è un software ancora giovane, ma che già fa la voce grossa. Considerando le tante alternative in commercio, è forse l’unico che si pone come vera emulazione analogica all-in-one.
È possibile acquistare Mixbus 32C direttamente dallo store online Harrison al costo di 299$; è disponibile sia per Windows sia per Mac OSX.