MacBook Air per Fare Musica | Recensione
MacBook Air per Fare Musica

MacBook Air per Fare Musica | Recensione

Chi sceglie un MacBook per fare musica sa bene che deve andare incontro a una spesa importante. Se si tratta di portatili, io stesso fino a ieri suggerivo esclusivamente il MacBook Pro, che ha un costo proibitivo per tanti. Da oggi credo però di poter dire che anche il MacBook Air è un buon computer la produzione musicale e l’home recording.

Il MacBook Air è il computer portatile Apple più economico. Per cui chi volesse entrare nell’ecosistema di Cupertino ha da oggi un nuovo modello a cui puntare.

Lo dico non per chissà quale motivo, ma perché l’ho constatato in prima persona.

È un ottimo computer, ma non è adatto per tutti.

Ti spiego meglio qua sotto 👇🏻

MacBook Air M2 per Produzione Musicale e Home Recording

MacBook Air M2 per Produzione Musicale e Home Recording
Image credits: Apple

Qualche settimana fa ho acquistato il nuovo MacBook Air M2.

È un computer fanless (senza ventole di raffreddamento), ottimizzato per la mobilità più che per il lavoro in studio. Non mi aspettavo infatti chissà che, l’ho preso per scrivere gli articoli del blog e per navigare online, non per mixare sessioni da 100 tracce.

Gli articoli che scrivo però riguardano spesso software che richiede alte prestazioni. Perciò per evitare di rallentare il lavoro e vedendo le prime recensioni arrivate da oltre oceano, ho scelto di non prendere il modello base, parzialmente azzoppato per via della velocità del SSD, inferiore nel modello base rispetto ai tagli superiori.

La macchina che ho sottomano è equipaggiata con chip M2 (CPU 8-core e GPU 8-core) 16GB di memoria unificata (la RAM) e SSD da 512GB.

Ho iniziato a lavorarci scrivendo articoli. Tutto filava liscio. Ho iniziato a provare qualche plugin. Ancora tutto liscio. Allora ho provato a caricare una sessione di mix di medie dimensioni. Ancora nessun segno di cedimento.

A questo punto mi sono chiesto: qual è il limite di questo computer? È davvero una macchina riservata esclusivamente al lavoro d’ufficio, così com’era fino a ieri quando i MacBook Air montavano processori Intel, oppure ora con i chip Silicon ci si può spingere oltre?

Così ho pensato di proporre un sondaggio sul mio canale Telegram, chiedendo agli iscritti se fossero interessati a un articolo in cui racconto come si comporta il MacBook Air in produzione e mixaggio. La risposta è stata largamente positiva, ed eccomi qui a parlarne 😉

Non mi sono fidato ciecamente dei benchmark (già promettenti) ma ho fatto alcuni test empirici usando Cubase.

Ho creato un progetto con risoluzione 48KHz – 24bit e ho usato la scheda audio integrata impostando il buffer a 256 samples.

Il risultato è andato ben oltre le mie più rosee aspettative.

Quante Tracce Audio su MacBook Air?

La prima domanda che mi sono posto è stata: quante tracce audio riesco a riprodurre contemporaneamente?

Ne ho caricato una mono in sessione e ho iniziato a duplicarla. Creo la prima copia, creo la seconda, la terza, la decima, la ventesima, la cinquantesima, la centesima…

MacBook Air - 500 tracce audio Cubase

Arrivato a cinquecento mi sono fermato, ho dato uno sguardo all’indicatore delle prestazioni audio e ho visto che il carico di lavoro non arrivava nemmeno a metà 😳

MacBook Air - 500 tracce audio Cubase - prestazioni audio

Il tutto fatto e misurato durante la riproduzione, non in stop.

La traccia che avevo caricato era rumore bianco, quindi mi son detto, magari la riproduzione non si arresta ma si sente una porcheria.

Allora ho cambiato strada. Ho importato in sessione un normalissimo brano, una traccia stereo, e ho iniziato a duplicare quest’altra.

Ho continuato a duplicare e duplicare (sempre durante la riproduzione, così da metterlo maggiormente in crisi) fin quando ho iniziato a sentire i primi glitch. Arrivato a questa soglia ho tolto un po’ di tracce per volta fin quando la riproduzione è tornata normale. Ovviamente coi fader delle tracce giù e un bel limiter sul master, altrimenti con tutte quelle tracce attive sarebbe stato fisiologico sentire tutto distorto.

Beh non ci crederai, ma sono riuscito a riprodurre e sentire senza alcun problema 1.400 tracce stereo simultanee. Anzi non devi credermi sulla parola, guarda qui:

MacBook Air - 1400 tracce audio Cubase

Ti ricordo che una traccia stereo tendenzialmente richiede il doppio delle risorse di calcolo di una mono.

MacBook in Home Recording Studio

Ok il risultato è falsato perché tutte le tracce sono duplicazione di una sola traccia. Cubase ottimizza le risorse e non ricrea mille copie del file originale, ma attinge dallo stesso identico file anche per fartelo sentire su più tracce diverse. Cioè la DAW non sta pescando dall’SSD 1.400 file ma solo uno.

Ciò non toglie che per farmele sentire le dovrà pur elaborare!

Volendo a tutti i costi mandarlo in crash, quando sono arrivato a 1.000 tracce le ho duplicate tutte insieme, sempre senza stoppare la riproduzione. Ho pensato che avrebbe dovuto impallarsi per forza. Invece non si è impallato.

Cioè, per intenderci, ho aggiunto 1.000 tracce stereo durante la riproduzione e Cubase lo ha fatto senza lamentarsi.

Anzi un pelino si è lamentato, per una ventina di secondi è comparsa la rotellina colorata, ma poi è sparita e ha continuato come se nulla fosse. A 2.000 tracce la riproduzione andava a scatti, è allora che sono sceso fino a 1.400 come detto prima.

Da un lato questi numeri sono ridicoli, nessuno in home studio lavora a progetti così grossi, d’altro canto questa non è una prova equa, per il motivo che ho spiegato un attimo fa.

Ho perciò fatto anche una prova di utilizzo “reale” caricando una sessione di mix di un mio brano. Ti dico più avanti come è andata, intanto ti mostro alcuni altri stress test che ho eseguito.

Quanti Plugin su MacBook Air?

Capito che potevo caricare su un progetto quante tracce volevo, ho pensato: quanti plugin reggerà il MacBook Air?

Allora ho fatto un’altra prova. Ho creato una sessione con 100 tracce mono e su ognuna ho caricato compressore ed equalizzatore (quelli già integrati su Cubase). Totale 200 plugin attivi.

Se mando in play salta tutto? No, manco per niente. Avvio la riproduzione, si sente tutto bene e il carico di lavoro resta esageratamente basso.

Piccola nota: ti sto mostrando gli screen della finestra Prestazioni audio su Cubase. Se vuoi vederla anche tu sul tuo Cubase la fai comparire premendo il tasto F12.

Ok il compressore e l’equalizzatore di Cubase sono molto leggeri, ne posso caricare a tonnellate. Proviamo con qualcosa di più strong.

Nuovo progetto, una sola traccia stereo. Stavolta simulo una sessione di mastering e carico in insert Ozone 10 Advanced.

Ho aperto il plugin e ho attivato tutti i suoi 17 moduli, che corrisponde, lato richiesta di processamento, ad avere 17 plugin avidi di risorse attivi sulla stessa traccia. Non me ne serviranno mai così tanti, ma ho comunque voluto esagerare.

Premo play e va tutto bene. Non demordo, carico una seconda istanza di Ozone 10 e attivo tutti i suoi moduli. Un totale di 34 effetti attivi. Il MacBook Air continua ad andare dritto.

Al terzo caricamento di Ozone, si è arreso. Stiamo però parlando dell’equivalente di 51 plugin su una traccia, ancora una volta numeri assurdi per una sessione di mastering.

Quante Tracce VSTi su MacBook Air?

Quante Tracce VSTi su MacBook Air?

Ho testato il numero di tracce audio massimo gestibile da Cubase sul MacBook Air e quanti plugin riesce a sopportare. Alla prova mancano gli strumenti virtuali.

In questo caso non sono andato per il sottile, e invece di iniziare con gli strumenti virtuali integrati su Cubase ho puntato dritto su Massive X, il synth wavetable di Native Instruments.

Chi lo conosce sa bene quanto tenda a mangiarsi la CPU già dopo qualche istanza aperta.

Beh sono riuscito ad aprirne e farne suonare contemporaneamente 35.

Il computer ha iniziato a scaldarsi molto più velocemente rispetto a quanto ha fatto con i test precedenti (di questo aspetto ti parlo meglio fra un attimo) e dopo una quindicina di minuti di riproduzione non-stop ha iniziato a dare i primi segni di cedimento.

Nulla di grave comunque, è stato sufficiente fermare la riproduzione per qualche secondo ed è ripartito normalmente. Ho tenuto la sessione aperta per un’oretta, intervallando riproduzione per qualche minuto e stop (così come succede naturalmente quando si sta scrivendo un brano) e non ho riscontrato altri problemi.

Ribadisco che anche in questo caso non ho volontariamente aumentato il buffer size della scheda audio, cosa che avrebbe sicuramente dato più respiro al processore.

MacBook Air e Thermal Throttling

MacBook Air e Thermal Trottling

L’ultimo test che ho fatto è stato meno in stile benchmark e più concreto.

Ho fatto una prova reale, ho aperto un mio progetto di mix (fatto precedentemente su un altro Mac) e l’ho fatto girare in loop per una mezz’oretta.

Avrai notato che ho specificato più volte in questo articolo per quanto tempo ho tenuto attiva la riproduzione. C’è un motivo se l’ho fatto.

Alcuni plugin gravano sul sistema in modo diverso se la riproduzione è attiva o meno. Quando è attiva, generalmente tutti hanno la richiesta di risorse massima.

Ora, quando il processore del computer è sotto sforzo tende a scaldarsi. Raggiunta una certa temperatura, onde evitare il suo stesso danneggiamento o più banalmente per far sì che consumi meno energia (e quindi nei portatili la batteria duri di più), riduce le sue prestazioni, e di conseguenza evita che la sua temperatura si alzi ulteriormente.

Questo fenomeno si chiama thermal throttling. È in realtà più complesso di così, te l’ho fatta semplice, ma come spiego anche nel mio ebook Enjoy Your Workstation – La guida alla scelta del computer per l’home recording e la produzione musicale, è una caratteristica del funzionamento dei computer che è bene conoscere.

Il tempo che un computer impiega per entrare in questa modalità di “risparmio energetico” dipende da tanti fattori, ma principalmente da quanto viene messo sotto sforzo e per quanto tempo.

Alcuni portatili impiegano anche meno di 5 minuti – dopo aver raggiunto il pieno carico – per ridurre le proprie prestazioni, altri ne impiegano 10, altri 15. Per altri è addirittura ininfluente o quasi. Dipende.

Nelle mie prove ho quindi tenuto la sessione aperta e attiva per parecchio tempo, in attesa che il sistema si stabilizzasse, proprio per evitare di avere dei risultati falsati.

MacBook Air per il Mixaggio

MacBook Air per il Mixaggio

Riprendiamo il discorso sull’ultimo test da dove l’avevamo lasciato.

Dunque, sessione di mix su Cubase, un progetto di dimensioni medie.

In totale ho 44 tracce audio stereo e 4 tracce effetto, più alcune tracce VCA e gruppo per ordinare e instradare meglio il tutto.

La frequenza di campionamento dei file audio è di 48KHz e la profondità in bit 24. Il motore audio di Cubase è impostato a 32bit-float.

In sessione, nel totale delle tracce, ci sono 111 plugin attivi, divisi tra processori di dinamica e d’effetto. Sono quasi tutti plugin di terze parti (FabFilter, Brainworx, iZotope, Softube, Eventide, Waves, IK Multimedia, Overloud e Valhalla DSP) eccezion fatta per un riverbero a convoluzione e per il modulo dithering già compresi su Cubase.

Il carico di lavoro mostrato sulla finestra Prestazioni audio, a dispetto di ogni mia previsione, non raggiunge nemmeno la metà.

Mi aspettavo una bella macchina, ma onestamente non così tanto performante. Sono rimasto piacevolmente sorpreso.

Cerchiamo ora di tirare le somme e di rispondere alla domanda di fondo che aleggia da inizio articolo: si può usare il MacBook Air per fare musica?

Impara a Mixare le tue Tracce

MacBook per la Produzione Musicale

MacBook per la Produzione Musicale
Image credits: Apple

La risposta su due piedi è si. Argomentando un pochino, la risposta diventa dipende.

Cerco di farla breve. Configurato così come il mio, il MacBook Air può essere utilizzato anche in home studio per progetti di produzione e post produzione medio-piccoli senza problemi.

Se si scende come configurazione sul modello base, quindi 8GB di memoria unificata e SSD da 256GB, le prestazioni sono certo che calino, ma dubito che lo facciano al punto da rendere impossibile gestire piccoli progetti, come ad esempio sessioni di post produzione di sole voci, o mix di voce su base.

Non credo invece che il modello base sia capace si sopportare lo stress di sessioni più articolate.

A questo punto la domanda si trasforma in vale la pena acquistare un MacBook Air per fare musica?

La mia risposta tende più al no che al si.

Come ho già detto, personalmente non ho preso un MacBook Air per comporre o mixare, l’ho preso con lo scopo di usarlo principalmente per lavorare sul blog. Tipico lavoro da ufficio insomma (navigazione internet, scrittura, ecc.).

Tenderei quindi comunque a suggerire il MacBook Pro, anche perché il modello base offre prestazioni superiori al MacBook Air configurato top, e soprattutto perché il MacBook Pro modello base si può trovare in offerta anche con qualche centinaia di euro di sconto, cosa che non accade con i Mac configurati.

Dopo qualche settimana aver preso il mio modello, su Amazon è comparso il MacBook Pro 14″, che di norma sta a circa a 350€ in più rispetto al MacBook Air 16GB/512GB, in sconto a un prezzo addirittura più basso!

Non che mi penta del mio acquisto, tutt’altro, ma se ci fosse stata questa offerta prima avrei sicuramente scelto il MacBook Pro, anche se con un chip di una generazione precedente.

Quale Mac per Fare Musica?

Quale Mac per Fare Musica?
Image credits: Apple

Piccola doverosa precisazione. Un computer con meno RAM (o memoria unificata come la chiama Apple) è meno performante di un altro che ne ha di più.

Un computer il sui SSD è più piccolo invece, non necessariamente è meno performante di un altro con un SSD più capiente. Spesso non cambia assolutamente nulla.

Il problema in questo caso specifico sta nel fatto che Apple ha fatto una scelta di componenti tale per cui la memoria SSD del MacBook Air da 256GB è più lenta rispetto a quella del modello da 512GB (o superiore). Ecco perché oltre alla RAM ho potenziato anche l’SSD.

Detto questo, non mi resta che lasciarti alla scelta del tuo prossimo Mac! Se cerchi un portatile, con il MacBook Pro vai sul sicuro praticamente sempre. Anche il MacBook Air M2 è come detto ottimo, ma a parità di prezzo meglio andare sul Pro.

Sui fissi, in base a quel che fai potrebbe bastarti anche solo il Mac Mini. Per capire effettivamente quale modello è più adatto alle tue necessità ti suggerisco di mettere in pratica i consigli che trovi sul mio eBook citato prima.

Se invece hai già le idee chiare, ti lascio allo store ufficiale Apple su Amazon, dove puoi trovare offerte molto interessanti e risparmiare potenzialmente centinaia di euro sullo stesso modello acquistabile in un Apple Store.

Ti lascio anche qualche link a dei modelli specifici che trovo più che adatti per gestire progetti di medio-piccole dimensioni in home studio, per home recording o produzione musicale.

Il Prezzo dei MacBook

Il Prezzo dei MacBook

Il costo dei MacBook come accennato varia in base a dove li acquisti.

Sul sito ufficiale Apple è possibile configurare, personalizzare e potenziare tutti i modelli, mentre sugli altri store è più probabile trovare esclusivamente le configurazioni base prestabilite.

Se stai leggendo questo articolo lontano dalla sua data di pubblicazione fai prima una verifica, perché i prezzi cambiano col tempo. Al momento comunque il costo del MacBook Air “base” con chip M2 è di 1.529€. Su Amazon si trova già a 1.299€.

Il MacBook Air configurato come il mio (16GB/512GB) costa 2.009€.

Il MacBook Pro 14″ configurazione base è in listino a 2.349€. Attualmente lo si trova su Amazon a 1.999€.

Considera che su Amazon a volte diversi colori hanno prezzi diversi, controllali quindi tutti.

Restano in vendita in alcuni store anche dei modelli con processore Intel. Personalmente li sconsiglio, diventeranno obsoleti prima e non si potranno aggiornare con i futuri sistemi operativi così come sarà possibile fare con i modelli con chip Silicon (M1, M2 ecc.).

Ultimissima cosa prima di chiudere. È possibile che stia pensando che non vale la pena spendere così tanto per un computer. Se lo cerchi solo per “giocare” con la musica, sono d’accordo con te.

Se ti serve un computer per lavorarci, con la musica, è una spesa più che giustificata. Il motivo è lo stesso per cui un barista non ti fa il caffè con la moka, un pizzaiolo non ti cuoce la pizza nel Dolce Forno e un pilota di Formula 1 non corre il GP di Monza su una Punto del ’98. Ci siamo capiti, no? 😉

Bene, ora credo sia davvero tutto, per ogni altra informazione ti rimando al sito Apple.

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