Computer per produzione musicale: MacBook Pro o PC Windows?
– Per fare musica devi avere un Mac!
– Ma che dici?! Per fare musica è molto meglio un PC Windows!
Quante volte ti sarai trovato a sentire discussioni come questa?
Magari uno dei due interlocutori sei stato proprio tu!
Se a te non è mai capitato, posso dir… naaa non ci credo che non ti sia mai capitato 🤣
Sono quasi sicuro che anche tu faccia parte di una delle due fazioni. Chissà poi perché c’è questa polarizzazione così forte.
Ad ogni modo, per chiunque tu faccia il tifo, qui di seguito puoi leggere quel che ne penso io riguardo all’utilizzo del Mac nell’home studio, per Home Recording, per produzione e/o post produzione.
In particolare oggi ti voglio parlare del MacBook Pro. Essendo stato appena aggiornato da Apple, mi sembra un’occasione perfetta per fare alcune considerazioni.
Il MacBook Pro per la Produzione Musicale
Il MacBook Pro è senza dubbio uno dei computer portatili più utilizzati da chi fa della produzione musicale la sua attività principale.
Non so se si possa definire il miglior computer portatile per fare musica, certo è che chi lo utilizza raramente desidera passare alla concorrenza.
Al di là dei gusti e delle idee di ciascuno, vorrei porre l’attenzione sugli aspetti più “oggettivi”, esponendo contemporaneamente alcuni pensieri dati dal mio utilizzo quotidiano.
Direi di iniziare partendo dalle prestazioni.
La serie 2018 appena presentata, mantenendo inalterata l’estetica delle serie precedente introduce varie novità per quanto riguarda le componenti che determinano le prestazioni, in termini di potenza di calcolo ma non solo.
Arrivano on-board l’ottava generazione dei processori Intel, ora con CPU fino a 6-core, le nuove memorie RAM DDR4 fino a 32GB, nuove schede grafiche e HD SSD fino a 4TB.
Proprio questi ultimi parrebbero, almeno dai primi test effettuati da laptopmag, estremamente più performanti rispetto a quelli presenti in qualsiasi altro modello portatile oggi in commercio. L’esito che si nota da questi risultati è parzialmente falsato dal file system utilizzato nei nuovi modelli, ma tant’è che il confronto ha dell’imbarazzante (per i concorrenti).
Come accennavo, il design rimane il medesimo, restano quindi come uniche connessioni le 4 porte thunderbolt 3.
Velocissime e (s)comodissime.
In un mondo ideale, montare un solo tipo di porta di connessione sarebbe il bene assoluto.
In un mondo (quello reale) in cui le periferiche con questa connessione sono ancora relativamente limitate in numero, la scelta di Apple si rivela essere un salasso per i clienti che sono costretti ad acquistare adattatori per collegare al computer qualsiasi cosa, fosse anche solo una pendrive USB.
Fra un anno o due la situazione sarà probabilmente cambiata, ma per il momento è questa.
Tuttavia, per un qualcosa che manca, è giusto dire che quello che c’è funziona bene.
Le Caratteristiche dei nuovi MacBook Pro
Tralasciando le prestazioni, sulle quali non si discute specialmente nelle configurazioni superiori, mi riferisco quindi ad altre caratteristiche positive meno scontate: Touch Pad, Touch Bar e Touch ID.
Il Touch Pad è enorme.
Ho avuto e usato tanti computer portatili, e devo dire che il MacBook Pro è l’unico che riesco a usare senza mouse. Sempre preciso e con gesture comodissime che velocizzano significativamente il lavoro, anche ma non esclusivamente coi software audio.
La Touch Bar (la barra touch posta sopra la tastiera che sostituisce la fila dei tasti funzione) è stata la novità più controversa introdotta con la generazione precedente.
Su alcuni software è assolutamente inutile, se non fastidiosa, su altri diventa molto comoda.
Quando si usa Logic Pro X ad esempio, in base all’area di lavoro nella quale ci si trova, sulla barra compaiono i relativi comandi preferenziali.
C’è poi il Touch ID, ovvero il sensore di riconoscimento dell’impronta digitale.
Personalmente, dato l’elevato numero di ore che passo al computer, molte delle quali spese a installare e disinstallare, a testare e ri-testare software audio di vario tipo (un po’ per piacere personale, un po’ per la mia attività e ovviamente anche per le recensioni che pubblico sul blog), uno strumento come il Touch ID mi permette di evitare la digitazione della password di sistema anche decine di volte al giorno, semplicemente poggiando il dito sul sensore.
Oltre a queste “nuove caratteristiche”, sotto il cofano dei MacBook Pro restano tutti gli attributi della tradizione Apple.
Solidità strutturale (assolutamente non trascurabile per un portatile), sistema operativo stabile, design da top gamma sono solo alcuni dei tratti distintivi delle macchine create a Cupertino.
Tutto questo ha evidentemente un costo non da ridere.
Quanto costa il MacBook Pro?
Se oggi puoi portarti a casa un MacBook Pro con “appena” 1.500€, è anche vero che ti porti a casa un modello che probabilmente non vale la spesa.
Puntare all’entry-level per usarlo con la tua DAW preferita reputo sia non sempre un investimento intelligente.
Allo stesso modo, se vuoi puntare al top gamma configurato con il massimo delle opzioni disponibili, devi prepararti a sborsare più di 8.000€.
Nel mezzo ci sono ovviamente varie configurazioni con tagli di prezzo molto più abbordabili.
Il modello da 13″ con Touch Bar e Touch ID parte attualmente da circa 2.000€. Il modello da 15″ ha un costo base (senza cioè configurazioni personalizzate) abbastanza più elevato.
Aggiornamento: Amazon è diventato rivenditore autorizzato Apple, per cui potrai trovare su questo store i MacBook Pro così come gli altri modelli della mela morsicata con interessanti sconti durante i vari periodi dell’anno.
Trovi la sezione dedicata ad Apple sul sito di Amazon qui.
Ma quindi Claudio, tirando le somme, mi consigli di acquistarlo oppure no?!
La risposta temo possa non essere un semplice SI o NO.
Potrà sembrare strano, ma per alcuni utenti può effettivamente essere il miglior computer portatile a cui ambire, mentre al contrario per altri potrebbe rivelarsi un inutile spreco di soldi.
Ti posso comunque rispondere in due modi, con una risposta breve e una più lunga e articolata.
La risposta breve é:
- SI, se non hai limiti di budget e intendi utilizzarlo per live set e/o utilizzerai più di una DAW e/o lo userai sia per il lavoro che per la produttività personale e/o dovrai gestire setup complessi.
- NO, se acquistando il Mac resti senza budget per ad esempio l’acquisto di Casse Monitor, Cuffie o DAW, o se lo userai unicamente in studio con una DAW e per fare null’altro.
La risposta lunga invece la trovi nel mio eBook Enjoy Your Workstation, una guida per novizi alla scelta del computer per l’home recording e la produzione musicale.
Ti spiego subito il perché.
Come scegliere il Computer per il tuo Home Studio
Credimi, è veramente complicato dare una risposta univoca a questa domanda.
Le variabili in gioco sono un’infinità, partendo ovviamente da qual è il tuo scopo, dal perché ti serve un computer, per di più portatile.
Se ad esempio lo userai per fare produzione elettronica su Ableton Live, dovrà rispecchiare certe caratteristiche, che non necessariamente saranno le stesse che dovrà rispettare se lo utilizzerai per comporre con Cubase o per registrare con Logic Pro.
Utilizzerai strumenti virtuali? Si? Ok, ma basati su campionamento o su sintesi?
Lo userai per registrare la tua band? Va bene! Ma quante tracce riprenderai contemporaneamente? I file audio con quale risoluzione li creerai?
Ecco, forse con questi esempi sono riuscito a spiegarmi meglio.
Se vuoi acquisire le conoscenze tecniche e pratiche che ti aiutino a valutare in totale autonomia se il MacBook Pro è il computer adatto a te, su Enjoy Your Workstation troverai quel che cerchi.
Chissà, magari ti sorprenderai di scoprire che il computer più adatto a te è quello che già possiedi, o che al contrario hai acquistato proprio il modello peggiore che potessi scegliere.
Se sei un tecnico informatico, che lo stai leggendo a fare questo articolo?!
Se invece non ci capisci nulla di RAM e processori, fai un salto in questa pagina 😉
Foto credits: Apple