Ecco l’articolo che aspettavo di scrivere da quasi un anno: la recensione di Massive X.
Non sono stato pigro io a non averla scritta prima, la colpa è del reparto marketing di Native Instruments, che ha ben pensato di farmi venire l’acquolina in bocca e poi di farmi (farCi) attendere quasi un anno prima di rendere disponibile il suo nuovo giocattolino.
Era settembre dello scorso anno e il primo annuncio ufficiale parlava di un rilascio fissato per febbraio 2019. Rilascio che è stato poi posticipato ed è slittato al 27 giugno.
Ora l’erede di Massive è quindi finalmente disponibile per tutti, me compreso, e dopo averlo provato per qualche settimana sono pronto a raccontartelo.
Native Instruments Massive X
Partiamo dalle basi, cos’è Massive X? È un aggiornamento di Massive?
Forse negli intenti più basici degli sviluppatori, ma non nella realtà dei fatti.
Massive X è un synth wavetable tutto nuovo, dalle enormi potenzialità e dal suono ugualmente enorme, volendo estremamente aggressivo, ma volendo anche più docile e consono a produzioni più soft.
Il Massive “originale” si è contraddistinto per le sue sonorità ruvide, dalla sua presentazione (nel 2007) è stato considerato a buon titolo il synth perfetto per bassi e lead prepotenti.
Massive X è altrettanto capace, e aggiunge nuove features che gli permettono di aumentare ulteriormente le sue capacità.
Da quel che ho potuto notare non è però tutto rose e fiori. I presupposti sono ottimi, ma non tutto mi ha soddisfatto.
Prima di parlarti di cosa mi è piaciuto e di cosa no, lasciami presentarti il plugin come si deve.
Interfaccia e Funzionamento
Nell’immagine sopra puoi vedere l’interfaccia di Massive X, piuttosto diversa da quella che eravamo abituati a vedere su Massive.
Le funzioni disponibili sono un’infinità, è oggettivamente impossibile farcele stare su un’unica finestra. Per questo motivo l’interfaccia è strutturata in modo tale da dividere idealmente il synth in due parti, ognuna delle quali presenta più tab alternabili.
Nella parte superiore sono presenti i generatori sonori, i filtri e gli effetti, mentre nella parte inferiore sono presenti i modulatori e la sezione di routing.
Wavetable ed Effetti
Il core di Massive X è costituito dai due oscillatori wavetable. Su ognuno può essere caricata una tra le oltre 170 tabelle già disponibili sul synth (per il momento non se ne possono caricare di esterne).
Ce n’è un po’ per tutti i gusti, comprese alcune che sono state ripescate direttamente dal primo Massive.
È possibile scegliere l’inizio di riproduzione di ogni wavetable e come questa dev’essere letta e riprodotta.
Si passa dal classico front to back a nuove modalità come quelle che ricadono sotto la sigla Gorilla, che rendono ogni suono violento in un istante.
Oltre a questi 2 oscillatori principali si possono attivare altri 3 oscillatori secondari, al costo però di sacrificare 3 effetti.
Sempre sulla parte superiore dell’interfaccia trovano spazio 2 noise generator, la sezione di filtraggio, i 3 slot effetto che ho appena menzionato e gli effetti stereo per tutta la patch.
Avrai notato che intorno o sotto ogni knob e fader sono presenti delle bande colorate o dei numeri.
Ereditando questa modalità gestionale dal Massive originale, ogni colore corrisponde a un modulatore che sta agendo su quel parametro, così come ogni numero (non accompagnato da una lettera) corrisponde all’assegnazione di quel dato parametro a una macro.
Dei modulatori te ne parlo tra un attimo, prima ti dico giusto due parole sulle macro (rappresentate da dei knob nella parte più alta dell’interfaccia).
Fondamentali su synth così complessi, le macro consentono di associare un singolo knob a più parametri contemporaneamente. In questo modo, specialmente in performance live, viene parecchio più comodo modificare il comportamento del sintetizzatore.
Si può ad esempio in un colpo solo modificare il rate di un LFO, l’apertura di un filtro e la posizione di una wavetable semplicemente ruotando una manopolina sul proprio controller MIDI.
Ma questo lo fa praticamente qualsiasi soft synth. Per quanto riguarda invece il cosa modula cosa, beh qua Massive X si stacca da buona parte della concorrenza.
La Modulazione e il Routing su Massive X
Ci sarebbe da scrivere un articolo per ogni singola sotto-sezione della parte che concerne la modulazione. Cerco quindi di riassumere.
Oltre ai classici controlli di inviluppo ed LFO (che poi tanto classici non sono viste le sembianze che possono assumere), la parte più succosa è la sezione Performer.
Da qui si può rendere ritmico ogni parametro del synth, disegnandone a piacimento il comportamento.
Il livello di personalizzazione aumenta al punto da consentire di avere 12 pattern diversi (ognuno della durata desiderata, fino a 8 battute), attivabili ad esempio tramite key switches.
I Performer sono 3, ognuno dalle medesime caratteristiche. Volendo sono assegnabili anche contemporaneamente allo stesso parametro.
C’è poi la sezione Key Tracking, altra feature molto interessante.
Sostanzialmente si tratta di un ulteriore modo di gestire le modulazioni. Non più dipendenti da un LFO o un pattern, ma dalla nota suonata, o dal modo in cui una nota è suonata.
Tra le mille cose fattibili con questa funzione, si può ad esempio scegliere di modificare la percentuale di mix (dry/wet) di un effetto in base all’altezza della nota suonata.
Non è ancora finita! Perché non ti ho ancora mostrato la sezione Routing.
Qui si palesa la natura di Massive X, che di fatto è un synth semi-modulare, dove puoi scegliere cosa collegare con cosa e il flusso del segnale in maniera (quasi) assoluta.
Massive X: in Prova
Finora ti ho parlato di Massive X in maniera abbastanza neutra, principalmente descrivendoti il suo funzionamento più che commentandolo.
In parte si commenta da solo, se hai un minimo di conoscenza dei synth virtuali hai già capito le enormi potenzialità di questo strumento. Voglio tuttavia fare alcune considerazione che reputo doverose.
Perché Massive X è uno dei Migliori Synth Plugin
Cominciamo con la domanda fondamentale: come suona?
Suona che è una meraviglia.
Si lo so che è giudizio poco tecnico, ma credo renda bene l’idea di quello che voglio far passare.
Massive X è senza dubbio il soft synth più completo che abbia recensito finora.
Le possibilità offerte lo rendono adatto per una diversificazione timbrica praticamente infinita, e parte comunque con un buon numero di preset. In questo senso immagino che accada quello che è già accaduto con Massive, ovvero che saranno presto disponibili in gran numero pacchetti di preset venduti da produttori terzi.
È un gran peccato che non sia possibile caricare le proprie wavetable, possibilità ormai scontata per diversi synth concorrenti. È comunque plausibile che questa funzione venga implementata con un aggiornamento nel futuro prossimo.
Continuando coi pro, credo il synth di Native Instruments sia perfetto per la sperimentazione nella sintesi legata al sound design. Con anche i “soli” (si fa per dire) oscillatori integrati e con così tante risorse di modulazione, non potrebbe essere altrimenti.
I generatori di rumore sono anch’essi parte importante nella creazione di sonorità non convenzionali. Non ci sono i soli rumore bianco e rosa, ma ne sono presenti più di 100 diversi. Di nuovo, perfetti per sperimentazioni che fanno l’occhiolino al sound design.
La funzione Voice Randomizer, assegnabile anch’essa a qualsiasi parametro, permette di modulare quest’ultimo in maniera casuale. Tale caratteristica può essere sfruttata per due scopi differenti:
- Creare le micro-variazioni naturalmente presenti sui synth analogici, per ricalcarne in qualche modo il comportamento.
- Sperimentare nella ricerca di nuovi suoni in maniera del tutto aleatoria.
Agli aspetti positivi si accompagnano purtroppo alcune carenze e piccole problematiche.
Massive X: Qualcosa da Migliorare
Premetto che visti in prospettiva gli aspetti che sto per segnalarti sono non fondamentali ai fini dell’utilizzo del synth e che sono trascurabili per un certo tipo di utenza.
Ciò nonostante personalmente non mi sono andate giù alcune cose.
La prima è sicuramente l’assenza di un feedback visivo per molti (troppi) parametri. Non vedo il valore numerico di quasi nessun parametro, non vedo l’evoluzione della wavetable quando modulata internamente così come non vedo l’oscillazione causata da un LFO.
Sugli inviluppi il discorso è quasi tragicomico. Si vede il grafico dell’inviluppo come un’immagine fissa che non varia al variare dell’ADSR. Tanto valeva non metterla direttamente.
Certo questo non ne pregiudica l’utilizzo, ma sicuramente rende molto più lenta la creazione delle patch per un utente non pro e non permette di avere un colpo d’occhio più accurato su quello che sta avvenendo.
Le risorse di sistema richieste non sono da poco, e se questo è un aspetto abbastanza normale per ciò che il synth offre, ho potuto riscontrare aluni fastidiosi lag nell’utilizzo, più tipici di una pre-release che di un software maturo distribuito da una audio company della taratura di Native Instruments.
Massive X è stato rilasciato ormai da oltre un mese, ma il manuale è stato pubblicato solo dieci giorni fa, e tuttora risulta incompleto. Non bene per un software di questa complessità.
Sono certo che tutto quello che ho segnalato si risolva nel giro di qualche settimana, ma aver annunciato con troppo anticipo un synth che sarebbe dovuto essere l’erede di uno dei più quotati soft synth di sempre, per poi rilasciare un software con qualche acciacco, non è stata forse la migliore delle strategie.
Ad ogni modo chi sentirà le tue produzioni se ne fregherà di tutte queste considerazioni, a interessar loro sarà solo quello che sentiranno, e credimi, con Massive X puoi tirar fuori dei suoni pazzeschi.
Sentine qualcuno in queste demo:
Prezzo e Specifiche
Massive X è disponibile come plugin nei formati VST, AAX e AU, per Windows e macOS.
Per un corretto utilizzo è consigliata una CPU Intel Core i5 o equivalente e 6GB di RAM. Al contempo il synth può essere utilizzato solo su processori prodotti dal 2011 in poi (maggiori dettagli qui).
Il costo attuale è di 199€.
Chi possiede già il Massive originale il costo di crossgrade è 149€.
Massive X è anche compreso nei bundle Komplete 12, Komplete 12 Ultimate e Komplete 12 Ultimate Collector’s Edition.
Per maggiori informazioni, per il download della versione demo o per l’acquisto, visita il sito Native Instruments.