Noise Gate: Cos’è e Come Funziona
Noise Gate - Cos'è e Come Funziona

Noise Gate: Cos’è e Come Funziona

I processori di segnale che si usano in produzione e in mixaggio sono parecchi. Tra i tanti, nel tuo arsenale non può certo mancare il noise gate.

Fondamentale non solo sulla DAW sotto forma di software ma anche come hardware fisico per chitarristi o bassisti, questo processore di dinamica aiuta nel tenere le tracce pulite e, usato in accoppiata con ad esempio uno step sequencer, consente di ottenere effetti ritmici interessanti su strumenti che suonano “statici”.

Cerchiamo di capirci meglio!

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Cos’è il Noise Gate

Il termine noise gate in italiano suona come cancello rumore.

Aggiustando leggermente questa traduzione fatta in malo modo, potremmo dire che è più corretto definirlo un cancello contro il rumore.

Questo per via del suo utilizzo principale, ovvero attenuare o eliminare del tutto il rumore di fondo da un segnale audio.

In poche parole, quello che fa il noise gate è agire sulla porzione di segnale audio che non raggiungere una determinata soglia in volume. Tutto il segnale che supera tale soglia resta invece inalterato.

Il noise gate è quindi un cancello che si apre e permette l’uscita all’audio solo quando questo supera un certo volume. Quando poi il livello del segnale riscende sotto lo stesso valore preimpostato, il cancello si richiude impedendone l’uscita dal processore, quindi non facendocelo sentire.

Questo è il concetto di fondo. Ora vediamo meglio quali sono i suoi parametri e capiamo quando usarlo.

I Parametri del Noise Gate

I Parametri del Noise Gate

In base alla forma che assume, il noise gate (chiamato spesso semplicemente anche solo gate) può presentare più o meno parametri. I più comuni ricordano parecchio quelli del compressore, anche se si riferiscono ad aspetti un po’ diversi:

  • Threshold – Indica, in dB, la soglia sotto la quale il gate deve intervenire. Sopra questo valore il segnale esce dal processore immune; sotto viene attenuato.
  • Range – Consente di scegliere quanto attenuare il segnale che non raggiunge la soglia. Si può attenuare solo di pochi dB, e in tal caso funziona pressapoco come un expander, o si può decidere di silenziarlo completamente.
  • Attack – Serve a definire quanto deve durare il suono, avente un livello superiore alla soglia, affinché possa effettivamente uscire dal gate.
  • Release – Espresso in ms come l’attack, permette di “tenere aperto il cancello” per un determinato lasso di tempo anche dopo che il livello del segnale audio è sceso sotto la soglia.

Quando Usare il Noise Gate

Ora che abbiamo visto cos’è e quali sono i parametri del gate, vediamo in quali contesti è più utile.

La situazione di utilizzo più comune in fase di editing, ovvero quando si iniziano a elaborare le tracce già registrate, è quella di ripulire il segnale dal fisiologico rumore a basso volume presente nella ripresa.

Attenzione però, non è che il gate toglie il fruscio da una traccia sporca, agisce solo nei momenti in cui c’è solo il fruscio, non quando si somma ad esempio a una voce o a un altro strumento.

È utile quindi, ad esempio su una traccia di parlato o cantato, per attenuare il rumore di fondo che c’è nelle pause tra una parola e l’altra.

Oppure è utile quando si è registrata una chitarra elettrica microfonando l’amplificatore e si vuole, tra un fraseggio e l’altro, attenuare il fruscio caratteristico dell’ampli.

Il gate si può usare non solo in fase di pulizia ma anche in fase di produzione, non solo quando si utilizzano strumenti acustici / elettrici, ma anche nella musica elettronica.

Uno dei modi più comuni per sfruttarlo su strumenti virtuali (synth o sample libraries) è associarlo a uno step sequencer. In questo modo si può creare un pattern ritmico, facendo aprire e chiudere il gate in base a una sequenza ritmica appunto, in sincronia con il ritmo del brano.

PS: se vuoi ottenere questo effetto in modo semplice, ti suggerisco l’ottimo plugin gratuito Gatelab, che fa esattamente questo in modo automatico.

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Dove posizionare il gate nella catena audio?

Di norma sulla DAW, quando usato per pulire una traccia, il noise gate viene inserito come primo insert della catena di processamento.

Ci sono delle eccezioni, ma salvo casi specifici è utile tenerlo come primo tassello in modo che successivamente si lavori su una traccia già pulita.

Se invece lo vuoi usare in fase di registrazione, ad esempio su una chitarra elettrica, le possibilità sono diverse.

Ad esempio, immaginando di usare solo un pedale per distorsione prima di arrivare all’ampli, si potrebbe optare per una configurazione semplicissima come questa:

Chitarra -> Gate -> Distorsore -> Ampli

Oppure per quest’altra, altrettanto basilare:

Chitarra -> Distorsore -> Gate -> Ampli

Entrambe prevedono un collegamento seriale, dove sostanzialmente gate e distorsore si alternano vicendevolmente. In entrambi i casi però il sound risultante potrebbe non essere ottimale. Ecco perché spesso per questa applicazione si preferisce un gate con funzione FX loop.

Noise Gate Hardware e VST

Noise Gate e Distorsore Chitarra
Image credit: BOSS

Un esempio su tutti è il BOSS NS-2, dotato di send e return, che permette di creare catene leggermente più complesse, come quella dell’immagine qua sopra, che ti riassumo così:

Chitarra -> Gate Input / Gate Send -> Distorsore In / Distorsore Out -> Gate Return / Gate Output -> Ampli

In tal modo il gate analizza il segnale sia della chitarra clean, sia del segnale distorto, così da poter offrire un risultato di maggior qualità.

Relativamente ai plugin invece, praticamente qualsiasi DAW ha già incorporato un noise gate.

Volessi però non scendere a compromessi, potresti optare per una soluzione top, come il gate FabFilter Pro-G, che puoi sfruttare per praticamente qualsiasi applicazione, sia in fase di ripresa sia in post produzione.

Come Usare il Noise Gate sulle Tue Tracce?

Usare il noise gate non è particolarmente difficile una volta che si comprende in che punto della catena audio inserirlo e a cosa corrispondono i vari parametri.

Con quello che hai letto in questo articolo sei potenzialmente già in grado di applicarlo sulle tue tracce. Se però volessi una mano in più e volessi anche capire come usarlo in un contesto di mixaggio più ampio, posso insegnarti come farlo tramite video lezioni individuali via Skype.

Scrivimi per maggiori informazioni o dai uno sguardo a questa pagina.

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