Nell’articolo di oggi ti voglio presentare un prodotto niente male partorito dalle menti degli ingegneri Overloud.
Nulla di rivoluzionario, ma un candidato di prim’ordine a presenziare negli insert delle nostre DAW.
Lavori esclusivamente in digitale ma vorresti dare ai tuoi brani un tocco analogico? Tapedesk risponde esattamente a questa necessità!
Overloud Tapedesk
Tapedesk è più plugin in uno. Al suo interno infatti è rappresentata l’intera catena audio che coinvolge mixer e registratore a nastro quando quest’ultimo viene appunto utilizzato per la registrazione delle tracce.
Come puoi vedere dalla schematizzazione fatta nell’immagine a lato, il percorso che segue un segnale audio quando viene registrato tramite nastro può essere questo: Preamplificatore (in questo caso preamp di un mixer), per amplificare i segnali provenienti dai microfoni -> Registratore a Nastro -> Mixer (per il riascolto).
Tapedesk emula l’intera catena, consentendo di avere il controllo su ogni sua parte in modo indipendente.
Da questo ne derivano le tre sezioni riportate anche sull’interfaccia.
Sulla sinistra sono presenti i controlli relativi allo stadio di amplificazione in ingresso, nella parte centrale si trova la gestione del registratore a nastro mentre sulla destra si sceglie il livello d’uscita del segnale.
A prescindere da dove si mette mano, quello che il plugin fa è sostanzialmente aggiungere distorsione armonica al segnale sul quale è applicato (master bus o anche tracce singole), causata appunto dalla simulazione della reale catena audio, che corrompe il segnale aggiungendo a esso contenuto armonico, rumore e compressione.
Le sezioni di ingresso e uscita sono basilari e di facile inquadratura. Semplificando, più si tirano su i cursori, più l’azione del plugin è marcata. Si passa da un’azione trasparente o quasi a una corruzione del segnale piuttosto netta.
Si può scegliere quale mixer utilizzare nella propria catena audio tra una rosa di tre possibilità: SSL, Neve e Trident. I marchi non sono effettivamente resi noti da Overloud, ma le sigle e l’estetica lasciano poco margine d’errore.
Arrivando alla sezione del registratore a nastro, i controlli gestibili sono:
Rec Level – Permette di gestire il valore del segnale prima della testina di scrittura del registratore.
Playback Level – Gestisce il livello del segnale dopo che è passato dalla testina di lettura del nastro.
Tape Speed – Modifica la velocità di scorrimento del nastro, espressa in pollici per secondo (IPS). Questo parametro influisce in prima misura sul range frequenziale, alterandolo in base al valore scelto.
BIAS – Senza entrare troppo nel tecnico, le correnti di BIAS in questo contesto servono a controbilanciare alcune limitazioni intrinseche dei registratori a nastro. Nel modello emulato da Overloud si può scegliere di rendere questo intervento più o meno incisivo.
Wow e Flutter – Per l’introduzione delle classiche modulazioni e variazioni timbriche date dal non corretto scorrimento del nastro.
Vista la caratterizzazione che può dare sia a singole tracce sia a brani prossimi alla finalizzazione, Tapedesk risulta efficace sia in fase di mixaggio, applicato sulle tracce dei singoli strumenti o sui sub-master, sia in fase di mastering.
Prezzo e Specifiche
Tapedesk è disponibile per Windows (da 7 in poi) e macOS (da 10.6 Snow Leopard in poi) nei formati VST, AAX e AU.
Per il suo utilizzo è richiesto almeno un processore Intel Core i3 da 1.4GHz e 4GB di memoria RAM, gira bene quindi praticamente ovunque.
Il costo è di 199€, attualmente in promozione a 179€.
Per maggiori informazioni, per il download della versione Trial o per verificare il prezzo aggiornato visita il sito ufficiale Overloud.